Cronaca giudiziaria

Casalpalocco, lo youtuber chiede di patteggiare 4 anni

Matteo Di Pietro è accusato di omicidio stradale e lesioni. La Procura ha dato parere favorevole, la parola al giudice

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La legge lo consente e lui ha chiesto di patteggiare una condanna a quattro anni. Quattro anni di carcere per aver ucciso un bimbo di 5 anni travolgendo l'auto su cui viaggiava con la mamma e la sorellina, rimaste ferite, a bordo di un Suv Lamborghini che aveva affittato con i suoi amici.

Matteo Di Pietro, il giovane youtuber dei «Theborderline» - una microimpresa con un fatturato, nel 2022, pari a 188mila euro e un utile di oltre 46mila euro - che era alla guida della potente fuoriserie coinvolta nell'incidente avvenuto lo scorso 14 giugno a Casal Palocco, a sud di Roma, spera di cavarsela così, con quattro anni. La Procura avrebbe dato parere favorevole e adesso l'ultima parola spetta al giudice per le indagini preliminari, che dovrà fissare l'udienza e decidere se la proposta della difesa è congrua. L'imputato, che era anche risultato positivo ai cannabinoidi, è accusato di omicidio stradale e lesioni. Nelle scorse settimane la Procura aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato e la prima udienza era stata fissata al 27 febbraio.

Qualche giorno dopo l'incidente il gip aveva disposto gli arresti domiciliari per Di Pietro, sottolineando che il bolide stesse sfrecciando a 120 chilometri orari e che le telecamere con cui gli youtuber stavano girando i video erano sparite. Il ventenne, per il giudice, aveva noleggiato il Suv Lamborghini con «l'unico ed evidente fine di impressionare e catturare l'attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati. Tanto più che alcuni dei passeggeri presenti all'interno dell'auto lo avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h».

Così non è stato e la super car travolse la Smart dove il piccolo Manuele Proietti viaggiava con la mamma e la sorella, uccidendolo. Qualcuno raccontò di aver visto alcuni youtuber continuare a girare video anche dopo l'impatto. Adesso il giudice dovrà decidere se tutto questo vale quattro anni di carcere.

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