Cronaca internazionale

Caso di Stato per il pony della von der Leyen. Riapre la caccia al lupo che sbranò "Dolly"

Snowy era entrato in casa della presidente. Può essere ucciso perché "pericoloso"

Caso di Stato per il pony della von der Leyen. Riapre la caccia al lupo che sbranò "Dolly"

Ce l'ha fatta per oltre tre mesi, sfuggendo ai cacciatori e abbattendo altri 13 capi di bestiame. Da quando è stato individuato a febbraio del 2018 e poco romanticamente ribattezzato GW950m dalle autorità, un esemplare di lupo è diventato particolarmente famoso in Germania. Il massimo della notorietà l'ha raggiunta lo scorso settembre quando ha sbranato Dolly, l'amato pony di un altro tedesco famoso, non un lupo, questa volta, ma un essere umano: medico, madre di sette figli, più volte ministra durante l'era di Angela Merkel e dal 1 dicembre 2019 presidente della Commissione europea. Parliamo di Ursula von der Leyen, nata nel 1959 come Ursula Albrecht e sposata dal 1968 con Heiko von der Leinen, anche lui medico (e accademico) di professione nonché esponente del ramo principale di una famiglia aristocratica tedesca. Mercanti di seta, i von der Leyen furono fatti nobili dal re di Prussia nel 1786 e poi elevati alla dignità baronale nel 1816. Heiko non ha il titolo di barone però assieme alla sua più nota consorte possiede una bella tenuta di campagna a Burgdorf, non lontano da Hannover. Purtroppo per la coppia in quell'area vive anche GW950m con il suo branco.

Quattro mesi fa il predatore ha affondato i suoi denti nel collo della trentenne Dolly, sconvolgendo la vita dei von der Leyen: tutti i bambini della famiglia erano saliti in groppa al pony di famiglia. Da allora la vita di quel lupo, che ne frattempo gli animalisti hanno ribattezzato Snowy, è diventata di dominio pubblico. Già lo scorso ottobre Snowy era entrato nella lista dei lupi «cattivi», esemplari, cioè, ai quali, a dispetto alla legge sulla protezione del lupo, è possibile sparare perché diventati nocivi per gli allevatori della Bassa Sassonia.

Le autorità di Hannover ritengono che dal 2018 GW950m abbia sbranato almeno 74 capi di bestiame ferendone altri 64. Dati che i servizi sanitari della Bassa Sassonia hanno accumulato confrontando le tracce del Dna del predatore trovate sui resti degli animali predati. «Vi sono notizie crescenti di attacchi di lupo alle popolazioni animali e di crescenti rischi per la popolazione», ha scritto von der Leyen rispondendo a un'interrogazione del Parlamento Ue. Lo scorso novembre l'aula di Strasburgo ha chiesto di «mitigare lo status di protezione» del lupo e ha affermato che «l'impatto negativo degli attacchi al bestiame da parte della crescente popolazione di lupi sta aumentando».

Gli animalisti di tutta Europa ma anche dodici ministri dell'Ambiente del Vecchio continente ha protestato invitando la Commissione a non darla vinta agli allevatori. In Germania, in particolare, i lupi si sono riaffacciati nel 2000: dal paese mancavano da 150 anni mentre oggi se ne contano 1.175 esemplari. Sullo sfondo di questo scontro, lo scorso 31 gennaio Snowy è uscito dalla lista degli esemplari cacciabili.

Partita vinta per il lupo? No, perché lo scorso 2 febbraio il Land Bassa Sassonia ha di nuovo inserito GW950m nella lista degli esemplari da abbattere. Nella sfida fra Ursula e Snowy chi vincerà?

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