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Il centrodestra a Roma cala la coppia d'assi "Insieme per vincere"

Presentato il tandem Michetti-Matone con Sgarbi assessore: "La città tornerà grande"

Il centrodestra a Roma cala la coppia d'assi "Insieme per vincere"

Uno lusingato ed emozionato, misurato nonostante la «calda» accoglienza dei competitor che hanno cercato di liquidarlo come un tribuno radiofonico. L'altra decisa, grintosa e a sua agio con le domande, con un buon affiatamento con il candidato sindaco.

Il ticket romano del centrodestra si presenta in una conferenza stampa in cui Enrico Michetti e Simonetta Matone siedono a fianco di Antonio Tajani, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Maurizio Lupi e Vittorio Sgarbi, assessore in pectore alla Cultura in caso di vittoria.

Il leit motiv è quello dell'orgoglio e della responsabilità, la sensazione è quella di trovarsi di fronte alla sfida della vita. «Dovremo restituire alla Città eterna l'orgoglio di Caput Mundi. Non abbiamo la bacchetta magica ma darò tutto me stesso per ripagare la fiducia con successo ed efficienza, spero di essere all'altezza». L'avvocato amministrativista assicura poi che in campagna elettorale non perderà tempo a parlare degli avversari, piuttosto «di quello che vogliamo fare. Questa è la più grande occasione che ho di poter restituire qualcosa alla mia città. Adesso scarpe nuove e corriamo in tutti i territori». Il tutto dentro una dimensione civica, depurata dai consueti schemi di contrapposizione frontale. E a proposito di serietà, Simonetta Matone torna anche sulla polemica relativa ai candidati magistrati dicendosi «sorpresa» dalla posizione assunta da Enrico Letta. «È stato lui a nominarmi nel 2013 capo del Dipartimento degli affari di giustizia, incarico svolto in precedenza da Giovanni Falcone, pochi lo sanno ma forse lui lo dovrebbe ricordare. Nella mia vita professionale io non ho mai fatto parte di cordate. Ho accettato perché nella vita bisogna saper rischiare, anche buttarsi. Ritengo di conoscere non soltanto la Ztl, ma soprattutto tutto ciò che di Roma viene ignorato da tempo».

Affila le armi anche Vittorio Sgarbi, pronto a trasformarsi in un ambasciatore e un divulgatore delle bellezze nascoste della Capitale. «Farò l'assessore alla cultura in modo gratuito. Mostrerò al mondo una Roma ancora chiusa, fatta di 40 musei civici non aperti al pubblico e di moltissime aree archeologiche, oltre che gli altri 40 musei, visitabili solo su appuntamento».

Giorgia Meloni - che di Michetti è stata la principale sostenitrice - è pronta a spendersi in prima persona. «Sia chiaro che noi siamo qui per vincere, non per partecipare. Una capitale d'Italia che oggi viene derisa al cospetto del mondo è un problema dell'Italia intera. Vogliamo che questa città possa tornare ad avere il ruolo, l'orgoglio, la visione e la serietà che merita». Salvini - che fa notare la completezza dell'offerta in termini calcistici, visto che Michetti è laziale e la Matone romanista - entra già nel vivo degli obiettivi: «Roma capitale verde d'Europa. Si tratta di un obiettivo ambizioso che dobbiamo darci. Milioni di romani hanno finalmente una possibilità di cambiamento».

Antonio Tajani sottolinea che solo il centrodestra «ha la visione per fare davvero cambiare la città» ed evidenzia il fatto che il Cavaliere (ringraziato da Michetti) ha condiviso la scelta, lo stesso Silvio Berlusconi promette di incontrare presto i candidati nella sua villa sull'Appia. Il mosaico, insomma, dopo tanta attesa si compone.

E anche i più scettici, accorsi per valutare Enrico Michetti escono rinfrancati e vedono una luce alla fine del tunnel: «Mi sa che questa volta il candidato l'abbiamo azzeccato».

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