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Conte fa l'avvocato dei talebani: "Non vanno confusi coi terroristi"

Il leader del M5S ospite a Quarta Repubblica smorza le polemiche sulle dichiarazioni di Massimo D'Alema

Conte fa l'avvocato dei talebani: "Non vanno confusi coi terroristi"

Do ut des, dicevano i latini. Diversi mesi fa Massimo D'Alema provò a difendere “l’uomo più popolare del Paese” dalla crisi di governo voluta da Matteo Renzi. E oggi Giuseppe Conte ricambia schierandosi a fianco il leader maximo, sepolto dalle polemiche dopo aver dichiarato che “i talebani non sono terroristi”. Ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, infatti, l’ex premier ha ribadito che “non dobbiamo confondere i tabelani con i terroristi” in stile Isis, anche se poi “per quello che stanno realizzando - a dispetto delle prime dichiarazioni - non è un sistema che possiamo condividere”.

Che poi è la storia del cane che si morde la coda. Tutto nasce dall’intervista, improvvida, con cui il leader del M5S qualche settimana fa si era detto favorevole ad un “dialogo serrato” con il nuovo governo afghano dimostratosi "abbastanza distensivo”. Dopo le violenze sulle donne (la Fondazione Pangea ha riferito che i talebani cacciano le bambine dalla scuola con i fucili, per dirne una) e il ritorno della "severa" Sharia, le posizioni di Conte si sono in parte ammorbidite. Non però quelle di D’Alema, secondo cui definire terroristi gli studenti del Corano è “una stupidaggine”. “I talebani sono un movimento fondamentalista, violento e intollerabile per i comportamenti contro le donne e contro le minoranze”, ha detto in una intervista a Domani. “Ma credo sia sbagliato definirli un gruppo terrorista”: un po’ perché gli americani ci parlano “ininterrottamente dal 2018”, un po’ perché somigliano più a "un movimento politico, come Hezbollah e Hamas”. E poco importa se Hamas ed Hezbollah sono considerate organizzazioni terroristiche da un buon numero dei Paesi occidentali. D'Alema non li ritiene dediti al terrore internazionale. E Conte, a quanto pare, condivide almeno in parte l’analisi geopolitica del leader maximo: “Non dobbiamo confondere i tabelani con i terroristi”.

Chissà cosa ne pensano i nuovi "sudditi" del regime di Kabul.

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