Politica

L'ultima giravolta di Conte sulla Lega (e su Salvini)

L'ex premier Giuseppe Conte ha cambiato pure idea sul caso dei "49 milioni". Ieri voleva difendere la Lega come avvocato, oggi attacca il Carroccio

L'ultima giravolta di Conte sulla Lega (e su Salvini)

Curioso ed ennesimo caso di cambio di linea per l'ex premier Giuseppe Conte, che ieri metteva a disposizione della Lega la sua "professionalità" sul caso dei 49 milioni ed oggi invece attacca a testa bassa il Carroccio per lo stesso motivo.

In queste ore, a Roma, l'ex presidente del Consiglio, rispondendo ad un contestatore durante un comizio in sostegno del sindaco uscente Virginia Raggi, ha invitato la persona che ha disturbato il suo intervento a recarsi al vicino banchetto della formazione guidata dall'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini pure per domandare dei "49 milioni", così come ripercorso da questo video pubblicato su Il Corriere della Sera. "Noi rispettiamo tutti, sono gli altri che spesso non rispettano gli italiani con le fesserie", ha esordito il grillino, parlando dei suoi ex alleati di governo. E poi la stoccata su una questione su cui, con tutta evidenza, l'ex sovranista deve aver cambiato idea: "Andate al banchetto della Lega, è qui vicino a pochi metri. Chiedete a loro, anche dei 49 milioni...". Inutile stupirsi.

A Villa Lazzaroni, insomma, è andato di nuovo in scena il contismo, con tutte le sue consuete contraddizioni. La tendenza di questa versione rinnovata di Conte sembra essere quella di provare a cancellare il pregresso politico, in specie la fase gialloverde. A notare la "falsità" dell'avvocato originario di Volturara Appula è stata pure il viceministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, oltre che presidente e senatrice d'Italia Viva, Teresa Bellanova, che su Twitter ha postato un video di tre anni fa. Un filmato in cui il neo leader del MoVimento 5 Stelle parlava ai tempi della "oggettiva difficoltà della Lega". Non solo: il vertice pentastellato, nel video, asserisce che, nel caso in cui non avesse dovuto svolgere l'incarico da premier, si sarebbe "offerto" per difendere la Lega. Ma del resto qualcosa di simile era accaduto già qualche settimana fa.

Come dimenticare, infatti, l'episodio tramite cui "l'avvocato del popolo" ha asserito di non condividere gli stessi decreti sicurezza che aveva firmato in qualità di premier? La tattica è sempre la stessa, pure a costo di smentire se stesso: "Hanno messo per strada decine di migliaia di migranti dispersi per periferie e campagne", aveva dichiarato l'ex premier in merito a provvedimenti che ha più che condiviso come vertice dell'esecutivo che ha approvato quei provvedimenti. In misura diversa, ma per mezzo del medesimo stile politico, oggi la cronaca si ripete.

Gabriella Giammanco, senatrice di Forza Italia, ha detto la sua a stretto giro sulla giravolta contiana: "Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti" - ha premesso via Twitter -. E ancora: "Questa frase di Pirandello si adatta perfettamente alla doppia faccia di Giuseppe Conte… prima si offre come avvocato poi si trasforma in avvoltoio… zero onestà intellettuale!". Anche il partito guidato da Silvio Berlusconi denota il tatticismo pentastellato sulla questione dei 49 milioni.

Jacopo Jacoboni, giornalista ed autore di L'Esperimento e de L’Esecuzione ( entrambi per Laterza), in un tweet che la Giammanco ha rilanciato, aveva scritto peraltro: "Quam mutatus ab illo! tempo fa, sui 49 milioni, diceva invece che avrebbe anche fatto lui, l’avvocato di Salvini". Il video postato è quella della Bellanova, ossia un filmato andato in onda su SkyTg24.

La campagna elettorale di Roma è stata pure l'occasione di definire "false" le voci secondo cui Conte si candiderebbe nel collegio di Roma1 nel caso in cui Gualtieri venisse eletto a sindaco della capitale: "Sono interessanti - ha fatto presente il leader grillino, così come ripercorso dall'Agi - ma false. In questo momento il mio obiettivo è riossigenare il M5s. Ho già rifiutato di correre alle suppletive di Primavalle per questo".

Non i sondaggi in calo e la paura di non essere eletto: ne siamo sicuri.

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