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"Ci preoccupa la diaspora...". La crisi del M5s ora agita il Pd

La lite tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, la prospettiva di ulteriori fuoriuscite e lo sfilacciamento della maggioranza: il Partito Democratico vuole dribblare la crisi dell'alleato grillino

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Il Partito Democratico di Enrico Letta ha scommesso parecchio sul suo junior partner ma quanto accade all'interno del MoVimento 5 Stelle preoccupa parecchio i vertici del Nazareno che ora, senza troppo remore, ragionano su una virata al centro dello scacchiere, con un conseguente allontanamento dal grillismo.

Che i Dem abbiano qualche timore sulla tenuta degli alleati pentastellati è un fatto noto da ben prima del giro di boa del Quirinale: oggi, però, le remore stanno divenendo evidenti. E i vertici della formazione politica guidata da Letta non disdegnano di ammetterlo in pubblico.

È il caso del capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani che, parlando anche di questo tema con La Stampa, si è lasciata andare ad una serie di considerazioni. Dopo aver palesato "preoccupazione" per quello che avviene tra le fila grilline, la Serracchiani ha sottolineato la natura dei prossimi passi del Pd: "Vedremo se nascerà qualcosa - ha detto - , ma quando parliamo di campo largo intendiamo che il dialogo sia aperto anche verso il centro, con la società soprattutto. I partiti devono tornare a parlare con le persone e noi lo stiamo cercando di fare nelle Agorà". Per ora, rispetto al concetto di "centro", permane quell' "anche" ma quanto tempo resisterà?

Il fatto è che la "diaspora" grillina, esattamente come la chiama la Serracchiani, rischia di trasformarsi in una slavina anche per il Pd. Oltre ai litigi tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, rimane sul tavolo l'ipotesi scissione interna al MoVimento 5 Stelle, con tutto quello che una spaccatura potrebbe comportare in termini di credibilità dell'intera coalizione. Una delle ipotesi che circolano dà Luigi Di Maio in avvicinamento al Nazareno: il Pd, in caso, avrebbe a che fare con un Conte spiazzato e magari pure indignato.

Più in generale, i grillini hanno già perso parecchi pezzi, con la fuoriuscita di tutti quei parlamentari che, non votando la fiducia al governo di Mario Draghi, sono confluiti poi in L'Alternativa c'è ed in altri contenitori presenti oggi nel Gruppo Misto di Camera e Senato. Chi garantisce al Pd che altri non facciano la stessa scelta, considerata la situazione interna all'universo pentastellato, già a partire dalle prossime settimane? L'ex premier gialloverde e giallorossso ha ricordato come le correnti siano vietate per statuto ma ogni giorno che passa emergono gruppi e grupposcoli riuniti attorno a questo o a quel leader. Sono i sintomi di una detonazione in corso.

Le preoccupazioni del Partito Democratico sugli alleati grillini hanno fondamento. La Serracchiani si è detta convinta che il MoVimento 5 Stelle "riuscirà a superare pure queste defibrillazioni".

Ma quello dell'ex governatrice di Regione sembra più un auspicio che una certezza.

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