Politica

"Vi dico la verità sulla Meloni"

Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d'Italia, difende a spada tratta Giorgia Meloni ma è sicuro che le divisioni nel centrodestra si ricomporranno

Crosetto:"Vi dico la verità sulla Meloni"

Giorgia Meloni "in una politica maschilista ha l'aggravante di essere donna". A dirlo, in un'intervista a La Repubblica, è Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d'Italia.

L'ex deputato si chiede perché "debba fare paura Fdi al 22 o 23 per cento mentre stesso sentimento non suscitava Salvini quando era al 34 o Berlusconi quando toccò il 40". Crosetto loda Giorgia Meloni per aver rispettato gli impegni di coalizione e, con una punta di cattiveria, dice: "Lei non ha rotto un matrimonio per scappare con Conte e Draghi", riferendosi chiaramente alle scelte compiute da Matteo Salvini. "Meloni disturba gli alleati perché ha più voti di loro", aggiunge senza troppi peli sulla lingua, convinto che il leader di FdI non stia giocando una partita personale, ma che punti a governare avendo "una visione della società".

Crosetto minimizza le divisioni del centrodestra, anche se la riunione dell'altro giorno non ha prodotto gli esiti sperati e spera che, con qualche altro incontro, si possa arrivare a un accordo perché ritiene che "Fi, Fdi, Lega, i centristi siano naturalmente destinati a rimanere insieme". Il problema sono i governi tecnici che, secondo Crosetto, deresponsabilizzano i partiti che non sono più tenuti a rispondere in prima persona "della gestione della cosa pubblica". "È la negazione della politica. Una tentazione che prende molti, trasversalmente", sottolinea l'ex parlamentare. L'attuale situazione politica, soprattutto alla luce delle fibrillazioni grilline scoppiate dopo il voto sul presidente della commissione Esteri del Senato, complica la vita del governo che potrebbe persino cadere. "È la negazione della politica. Una tentazione che prende molti, trasversalmente", commenta Crosetto che invita a non "nascondere che ci siano nodi politici reali da sciogliere".

Ovviamente, la guerra, l'aumento dello spread e un nuovo economista alla guida della Bundesbank sono elementi che potrebbero favorire il proseguo del governo Draghi fino al termine naturale della legislatura, "ma poi bisogna fare i conti con la politica, che è fatta di uomini con interessi diversi" e, secondo l'ex deputato, sarebbero sempre di più i parlamentari favorevoli al ritorno anticipato alle urne.

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