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"Devi scegliere". Renzi mette Letta con le spalle al muro

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ne ha per tutti. E mette all'angolo Letta: "Devi scegliere"

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"Antistorica, miope, populista e dannosa" sono solo alcuni tra gli aggettivi che Matteo Renzi ha utilizzato per definire l'alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, "o almeno di ciò che ne è rimasto".

La questione è tornata a far discutere perché con l'avvicinarsi delle amministrative di ottobre a cui si associano anche le suppletive a Siena che vedono Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, candidato alla Camera, sembra proprio che ci sia l'intenzione di riproporre l'asse Pd-M5s. Da qui nasce l'affondo di Renzi, intervistato da La Nazione, al suo ex partito: "Il Pd deve capire se vuole stare dalla parte di Draghi o contro Draghi". E spiega che l'unica alternativa possibile al patto con i pentastellati è: "Allearsi con noi riformisti filo Draghi: siamo pronti a sostenerlo se rinuncerà alla sudditanza nei confronti dei pentastellati, se rinuncerà alla folle idea di trasformare il Pd nella sesta stella di Conte".

Renzi, inoltre, parla di vera e propria sudditanza culturale nei confronti del M5s da parte del Pd prendendo ad esempio il caso dell'aeroporto di Firenze: "Se i Democratici cedono ai grillini su tutta la linea, magari vincono il collegio di Siena, ma tradiscono anche moralmente tutte le nostre battaglie storiche. E fanno un danno all'economia Toscana". In proposito ha anche voluto fare un appello al sindaco di Firenze, anche lui piddino: "Il bene della città è più importante del consenso del segretario pro tempore del tuo partito".

Parole molto critiche anche nei confronti della visione politica dei dem, quest'ultimi considerati troppo succubi delle previsioni elettorali: "Non ha senso scegliere la visione politica sulla base dei sondaggi. Prima dei sondaggi vengono le idee. Se Conte decide di essere contro la linea di Draghi, non c'è sondaggio che tenga, siamo di fronte a una rottura strutturale. Letta sta aspettando le elezioni a Siena per avere il voto dei 5 Stelle, e vincere in quel collegio". E si interroga: "La ministra Dadone ha minacciato di uscire dalla maggioranza se verrà posta la fiducia sulla riforma Cartabia. Letta vuole essere alleato di chi pensa e dice queste cose?".

Proprio per questo Renzi è convinto che l'alleanza tra Pd e pentastellati non abbia futuro: "Dopo la vittoria a Siena il Pd tornerà sui suoi passi. Non può continuare ad appoggiare una forza ostile al governo Draghi. Non può permetterselo. L'alleanza giallorossa aveva senso ai tempi del secondo governo Conte, portava nel Pd il marchio di Zingaretti. Si tratta di un'operazione che non ha speranze né prospettive nel Paese di oggi".

L'ultima stoccata arriva nei confronti dei suoi ex colleghi di partito ritenuti ipocriti in quanto "c'è molta differenza tra quello che dicono in pubblico e quello che dicono in privato".

Soprattutto in merito al suo aver “mandato a casa Conte” con la caduta del governo di sei mesi fa.

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