Terrorismo

Droni contro la base in Iran (e la minaccia del nucleare). Gli Usa: "Azione di Israele"

Una grande esplosione, un boato e subito la corsa dei veicoli e gli ululati dei pompieri. Un attacco di droni ha preso di mira nella notte tra sabato e domenica un sito militare nella città di Isfahan in Iran

Droni contro la base in Iran (e la minaccia del nucleare). Gli Usa: "Azione di Israele"

Una grande esplosione, un boato e subito la corsa dei veicoli e gli ululati dei pompieri. Un attacco di droni ha preso di mira nella notte tra sabato e domenica un sito militare nella città di Isfahan in Iran. Nel mirino forse componenti di droni o dei programmi missilistico e nucleare della Repubblica islamica. L'assalto avviene in un momento di forte tensione. Sono in corso da mesi proteste popolari contro il regime dopo la morte della 22enne curda Mahsa Amini. Mentre i negoziati sul rinnovo dell'accordo sul nucleare sono a un punto morto e Teheran viene accusata di fornire alla Russia aerei senza pilota usati negli attacchi in Ucraina.

Non è chiaro chi abbia compiuto l'attacco, ma i principali sospetti sono su Israele, tesi data per certa dall'autorevole Wall Street Journal. Per il New York Times è stato lanciato dall'interno del territorio iraniano. Il regime, colpito nel cuore del suo territorio, ha reagito con rabbia. «Un atto codardo è stato compiuto per rendere l'Iran meno sicuro», ha condannato il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. L'attacco è stato effettuato intorno alle 23,30 ora locale di sabato, senza causare vittime. Isfahan, a circa 350 chilometri a sud di Teheran, ospita sia una grande base aerea costruita per la sua flotta di caccia F-14 di fabbricazione americana che un Centro di ricerca e produzione di combustibile nucleare.

Anche il consigliere presidenziale ucraino Mikhajlo Podoljak ha commentato l'aggressione e parla di «notte esplosiva in Iran». E nel suo tweet sottolinea che «la logica della guerra è inesorabile ed omicida» e «presenta il conto in modo rigoroso agli autori e ai complici». La televisione Al-Arabiya invece è stata più esplicita: «l'aviazione statunitense» e «un altro Paese», allusione a Israele, hanno attaccato l'impianto. Il Wall Street Journal dice esplicitamente che l'assalto è opera dello Stato ebraico: «Israele ha effettuato un attacco con i droni contro il complesso della difesa in Iran, mentre con gli Stati Uniti cerca nuovi modi per contenere le ambizioni nucleari e militari di Teheran».

L'Iran ha diversi noti siti di ricerca nucleare nella regione di Isfahan, compreso un impianto di conversione dell'uranio. Nell'aprile 2022, Teheran ha annunciato di aver iniziato a produrre uranio arricchito al 60% nel sito di Natanz, avvicinandosi al 90% necessario per una bomba atomica. I negoziati per rilanciare l'accordo nucleare iraniano internazionale sono in stallo. L'intesa mirava a impedire a Teheran di acquisire armi atomiche, obiettivo che l'Iran ha sempre negato di perseguire.

Negli ultimi anni, le autorità iraniane hanno accusato Israele di diverse azioni segrete condotte sul suo territorio sotto forma di campagne di attacchi informatici, sabotaggio o omicidi mirati di scienziati. Gli attacchi hanno preso di mira in particolare i siti di ricerca nucleare di Natanz nel 2020 e 2021 e quello di Karaj nello stesso anno. Nel 2020, un attacco, perpetrato secondo Teheran utilizzando una mitragliatrice satellitare, ha ucciso un importante fisico nucleare, Mohsen Fakhrizadeh. Nella stessa giornata un massiccio incendio si è sviluppato in una raffineria di petrolio nella città settentrionale di Tabriz. Anwar Gargash, un alto diplomatico degli Emirati, ha affermato che l'attacco di Isfahan ha rappresentato un ulteriore evento nella «pericolosa escalation a cui sta assistendo la regione».

La scorsa settimana Washington e Tel Aviv hanno condotto la loro più grande esercitazione militare congiunta di sempre coinvolgendo più di 7.500 membri del personale di entrambi i paesi in una serie di scenari per testare la loro capacità di eliminare i sistemi di difesa aerea e rifornire jet, operazioni che potrebbero essere elementi chiave di un importante attacco militare contro l'Iran. Il più alto generale israeliano in carica aveva dichiarato la scorsa settimana sempre al Wall Street Journal che Israele e gli Stati Uniti si stanno preparando al peggio.

E Washington ieri ha tuonato: «Valutiamo ogni opzione per impedire all'Iran di ottenere le armi nucleari».

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