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Il toto-nomi per il Colle: chi sale e chi scende dopo il primo voto

Da Mario Draghi a Sergio Mattarella, passando per Pier Ferdinando Casini, sono tanti i 'papabili' ancora in corsa per il Colle. Ecco chi sale e chi scende

Il toto-nomi per il Colle: chi sale e chi scende dopo il primo voto

Mario Draghi e Sergio Mattarella. Ma non solo. Nel giorno in cui a "trionfare" è la scheda bianca, il toto-nomi impazza e un accordo per il nuovo presidente della Repubblica è ancora tutto da trovare.

Fratelli d'Italia ha lanciato il nome dell'ex pm Carlo Nordio, ma questa sembra essere più una candidatura di bandiera destinata a non raccogliere molri consensi così come quella di Andrea Riccardi, proposto da Giuseppe Conte e già bocciato proprio all'interno dello stesso centrosinistra. Nonostante i quasi 50 voti ottenuti nel primo scrutinio, anche il nome di Paolo Maddalena, ex giudice della Corte Costituzionale proposto dagli ex grillini di Alternativa C'è, rientra tra quelli dei candidati di bandiera. Chi sembra avere più chances, invece, è il ministro della Giustizia Marta Cartabia, votata oggi dagli esponenti di +Europa e Azione. L'altro nome femminile è quello di Elisabetta Belloni, capo del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza (Dis), che piace soprattutto ai giallorossi. Sul fronte centrodestra, è probabile che nella rosa dei nomi che proporrà domani Matteo Salvini ci siano anche il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e la vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti. Piacciono anche l'ex presidente del Senato Marcello Pera e l'ex ministro azzurro Franco Frattini, da poco nominato presidente del Consiglio di Stato.

Sul versante del centrosinistra le posizioni appaiono variegate, ma chiare. Enrico Letta non disdegna l'idea di 'promuovere' Mario Draghi da premier a Capo di Stato, anche se, oltre al niet di Matteo Salvini, deve vedersela con la contrarietà di alcune correnti interne al Pd. Senza un accordo sul futuro governo sarà molto difficile che l'operazione 'Draghi al Colle' vada a buon fine. L'alternativa è il bis di Sergio Mattarella, il quale da mesi si è detto assolutamente contrario a una sua riconferma. Due ulteriori fatti che comprovano la sua indisponibilità a essere rieletto sono la foto degli scatoloni pubblicata sui social dal suo portavoce e le foto dei traslocatori che stamane stavano caricando i mobili da trasportare dalla sua casa di Palermo alla nuova abitazione romana che il Capo dello Stato ha di recente preso in affitto. Un punto di equilibrio tra centrosinistra e centrodestra potrebbe essere Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera nel quinquennio berlusconiano 2001-2006 e attualmente senatore centrista eletto tra le fila del Pd.

Quasi impossibile che il punto di convergenza possa essere l'ex premier socialista Giuliano Amato, oggi giudice della Corte Costituzionale.

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