Domani si terrà il «Remigration Summit» e mentre gli occhi sono puntati su un possibile meeting di esponenti di destra provenienti da tutta Europa, che si incontreranno per discutere del tema della remigrazione, a Milano le frange antagoniste si preparano per una manifestazione ad alto rischio. È evidente che questi siano giorni concitati, come dimostra quanto accaduto ieri a Malpensa, dove al suo arrivo è stato fermato Rasmus Paludan (nella foto), 43 anni, noto esponente della destra danese e fondatore del partito Stram Kurs (Linea Dura).
Il suo nome era stato segnalato su un volo in arrivo nello scalo lombardo e non appena è sbarcato è stato raggiunto dagli agenti della Polaria che l'hanno consegnato agli uomini della Digos. Come conferma la questura di Varese, dopo l'espletamento delle pratiche di identificazione, Paludan è stato trattenuto e sarà rimpatriato in quanto ritenuto pericoloso per l'ordine pubblico per fatti pregressi che lo riguardano in altri Stati. Il provvedimento è stato convalidato dal tribunale di Milano: a suo carico esistono alcune condanne emesse all'estero per aver in passato bruciato il Corano in pubblico.
È un avvocato e con il suo partito persegue la linea dura contro l'Islam, oltre che il rimpatrio di tutti gli immigrati non europei verso i Paesi di origine. L'Italia si aggiunge all'elenco dei Paesi come Svezia e Belgio che gli hanno già vietato l'ingresso per ragioni di ordine pubblico. «Mi è stato negato l'ingresso a Milano e in Italia per 10 anni! Solo perché sono un cristiano! A Milano Malpensa! Una decisione presa dal prefetto di Varese! Dov'è Matteo Salvini?», si legge in un post dai contorni provocatori che ha pubblicato Paludan sul suo profilo X dopo essere venuto a conoscenza dell'espulsione dal Paese. In un video pubblicato sempre sui social, il politico danese si chiede che cosa ne pensi il Papa e se sia un gesto da buon cattolico respingere un altro cristiano dall'Italia solo per il fatto di essere cristiano».
Paludan, dunque, non ci sarà per problemi di ordine pubblico. Ma il suo nome non è presente nell'elenco dei relatori e gli organizzatori non erano nemmeno a conoscenza della sua presenza in Italia. Avrebbe, quindi, partecipato come spettatore alla manifestazione che, come è stato sottolineato dalle autorità, è un evento privato e come tale non può essere vietato. Altri esponenti della destra europea nel weekend saranno a Varese anche se la location esatta dell'incontro non è nota. Inizialmente il meeting si sarebbe dovuto tenere in un hotel di Somma Lombardo, non distante dall'aeroporto di Milano Malpensa, e nonostante non sia stato reso noto il nuovo luogo in cui avverrà l'incontro, gli organizzatori confermano che si terrà comunque e nella data prestabilita.
Il tema della remigrazione è particolarmente caldo in ora in Europa. Esiste anche una forte discussione interna in merito tra chi vorrebbe che a essere rimpatriati fossero tutti gli immigrati, e chi invece ambisce al rimpatrio di tutti gli irregolari.
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