Economia

In estate 23 milioni di italiani in vacanza. Ma prenotano in pochi e temono i rincari

Il presidente Carlo Sangalli: "Servono aiuti anche alle imprese del turismo"

In estate 23 milioni di italiani in vacanza. Ma prenotano in pochi e temono i rincari

L'industria del turismo italiana rivede la luce dopo due anni di restrizioni, ma la stagione non sarà comunque priva di difficoltà. Le stime sulle vacanze degli italiani arrivano dall'Osservatorio di Confturismo-Confcommercio di aprile, che prevede 23 milioni di italiani tra i 18 e i 74 anni intenzionati a partire nel periodo estivo e un indice di propensione al viaggio ai livelli prepandemia, a quota 67 punti su 100. Tuttavia, lo scenario offre diverse ombre per il settore: dei 23 milioni previsiti in viaggio, solo 4 su 10 hanno già prenotato. Gli altri lo faranno più tardi, se non all'ultimo, creando problemi alla programmazione dell'attività degli operatori. Oltre a questo, è presente un sentimento di cautela da parte della domanda, con ben 6 italiani su 10 che si dichiarano preoccupati per le conseguenze dell'inflazione e del caro energia. «Dopo due anni di profonda crisi, il turismo sta tornando ai livelli pre Covid» ha scritto in una nota il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. «Le prospettive per l'estate sono positive anche se guerra, inflazione e caro energia preoccupano ancora fortemente. Per questo, le nuove misure di sostegno sono fondamentali anche per le imprese del turismo».

Il clima di ottimismo a metà si respira anche in Commissione europea, che indica per l'Italia una «ripresa del turismo» che traina «l'esportazione di servizi, ma è improbabile che raggiunga i livelli precrisi prima del 2023». Per Roma, Federalberghi rileva il ritorno del turismo europeo e italiano, ma mancano all'appello «russi, cinesi e Sud Est asiatico, Giappone, Corea e Sud America». Il rientro alla normalità è previsto solo nel 2024.

Tornando però al rapporto di Confturismo-Confcommercio, i vacanzieri preferiranno il mare, davanti a montagna e mete culturali. Aumenterà il raggio degli spostamenti: l'85% degli italiani sceglierà mete nazionali, in 6 casi su 10 al di fuori della propria regione, mentre il restante 15% programma un viaggio all'estero (per più di due terzi in Europa). Per le vacanze di 7 giorni o più, gli intervistati in media spenderanno 1.080 euro, che si riducono a poco più di 600 per i break da 3 a 7 giorni. Ritorna anche una logica meno influenzata dal Covid nella scelta delle strutture ricettive. Infatti, se ad aprile di un anno fa il 34% virava su una casa in affitto per la vacanza principale, mentre il 26% andava in albergo, oggi la tendenza è rovesciata: il 31% preferisce un soggiorno in albergo e il 21% una casa in affitto.

I numeri di Confturismo-Confcommercio sono stati commentati anche dal Codacons che stima una vacanza di 10 giorni più costosa del 15%, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022.

«Gli operatori turistici stanno scaricando sui consumatori finali i maggiori costi energetici determinati dal caro-bollette» è l'opinione del presidente del Codacons, Carlo Rienzi, «una politica che sul lungo periodo non pagherà».

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