Coronavirus

Le file per i tamponi come il Black friday

Figliuolo Francesco Paolo la mette giù duro: italiani! Se vi sta bene fare file centometriche per il Black Friday per arraffare un aspirapolvere, vi sembra giusto lamentarvi per un'oretta di coda davanti alla farmacia per fare un tampone?

Le file per i tamponi come il Black friday

Un molecolare o un iPhone? Un rapido o un paio di Nike Air Huarache? Che ci azzecca, avrebbe detto Antonio Di Pietro (a proposito: che fine ha fatto?). Eppure Figliuolo Francesco Paolo, di professione commissario alla salvezza, la mette giù duro: italiani! Se vi sta bene fare file centometriche per il Black Friday per arraffare un aspirapolvere, vi sembra giusto lamentarvi per un'oretta abbondante di coda davanti alla farmacia per fare un tampone?

La provocazione, va detto, è piuttosto ambigua. E - lo ammettiamo - non sappiamo bene da che parte stare. Da un lato, infatti, siamo consapevoli che la salute (la mia, la tua, la sua, la nostra, la vostra, la loro) vale certamente più di un paio di sneaker, e ci mancherebbe. Dall'altro lato non è che si possa liquidare la cosa in questo modo «benaltristico».

Dice Figliuolo FP, di professione eccetera eccetera (sempre sia lodato, sia chiaro), per giustificare il fatto che chi voglia testare la propria eventuale positività debba sopportare lunghe attese: «Giusta la critica, giusto lamentarsi, perché vorremmo vivere in un Paese perfetto, però c'è gente che da due anni tira tutti i giorni, se si è preso un po' di pausa anche il commissario se ne fa una ragione». E va bene, naturalmente. Soprattutto quando si pensa che a fare i tamponi sono soprattutto i No Vax a caccia di un Green pass, categoria per i quali nessun italiano medio moderatamente vaccinista caldeggia scorciatoie, sconti di pena, aiutini da casa. Chi scrive pensa che lo Stato, braccio armato della presunta dittatura sanitaria attualmente al potere, sia perfino troppo tenero con chi si è estraniato dalla lotta (chi conosce il romanesco sa bene come va finire in rima). Hai voluto evitare il vaccino? E allora beccati la fila da concerto rock per farti il tampone con cui puoi sudarti quello straccio di libertà agibile.

Il fatto, però, è che in quelle file finiscono anche: bi- e trivaccinati che vogliono proteggere la povera nonna in caso di cenone natalizio; mamme e papà che vogliono far tornare a scuola i propri figli; chi ha sintomi e vuole togliersi lo scrupolo; chi è stato a contatto con un positivo e deve compiere il proprio dovere civico. Per questi responsabili ogni ostacolo è un oltraggio e le file davanti alle farmacie sono uno schiaffo. Figliuolo, commissario, cerchi di ridurle.

Anche a costo di fare l'ennesimo regalino ai No Vax.

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