Basita, ma con sguardo impassibile. «Di che Paese è lei?», domanda e scruta cercando una risposta convincente (che non arriva) Franca Caffa, classe 1929, ex consigliera comunale del Prc e candidata alle ultime elezioni a Milano. Lei indossa una kefiah rossa che le copre le spalle a mo' di scialle, il carabiniere le si staglia davanti col casco in tenuta antisommossa. Una scena surreale. Si trovano, su posizioni contrapposte, entrambi in piazza per una delle manifestazioni pro Palestina. È il Giorno della memoria, e l'iniziativa non è stata autorizzata. Ma i Giovani palestinesi e altre realtà sfidano il divieto e la piazza è piena di forze dell'ordine che cercano di evitare tafferugli e disordini.
È la 95enne, che da anni scende in piazza e anche sabato c'era nonostante i divieti, a lanciare per prima il «guanto» al militare 54enne, stretto in un cordone insieme ai colleghi. «Cosa ha detto il vostro presidente?», lo provoca dopo averlo guardato a lungo. Rincara la dose poi, scandendo bene le parole: «Il presidente Mattarella che cosa ha detto?».
Ed ecco che arriva la risposta che non uno proprio non si aspetta. «Con tutto il rispetto signora, non è il mio presidente». Si inguaia ancora di più il maresciallo capo, che non sa che lo scambio è ripreso dalle telecamere di AGtw e che finisce peraltro in diretta sul web su alcuni siti.
«Io non l'ho votato», continua il carabiniere, mostrando peraltro la sua ignoranza sul funzionamento della nostra repubblica che è parlamentare e non prevede l'elezione diretta del capo dello Stato. «Non lo sento io, non lo riconosco», prosegue ignaro.
Il danno è fatto. Il video, una volta pubblicato, diventa virale in pochissimi minuti. Rimbalza tra social e siti dei quotidiani. Provoca l'imbarazzo del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri. E quindi la sua immediata reazione. In una nota ufficiale, diffusa dalle agenzie di stampa, il comando fa sapere che del caso «è stata già informata l'autorità giudiziaria ordinaria e quella militare, e nei confronti del militare, con immediatezza, saranno tempestivamente adottati tutti i provvedimenti necessari, sia di natura disciplinare sia d'impiego, trasferendolo in incarico non operativo».
Sul caso interviene anche la Procura di Milano, che aprirà un fascicolo. Dell'episodio è stato informato direttamente il procuratore di Milano Marcello Viola ed è attesa sul tavolo dei pubblici ministeri un'informativa dei carabinieri: dovrà essere analizzato il video. Si può ipotizzare al momento il reato di «offesa all'onore o al prestigio del presidente della Repubblica», ma i pm dovranno fare valutazioni a seguito dell'informativa. Anche la politica reagisce in maniera unanime. In serata arrivano le scuse del diretto interessato. «Il presidente della Repubblica è il mio simbolo. Mi sono ritrovato a dire una frase stupida e non pensata veramente, sono mortificato. Chiedo scusa, la mia priorità era togliere una signora anziana da problemi causati da eventuali cariche».
Abbozza ancora una giustificazione: «Dovevamo caricare, avevo pensato di immedesimarmi in quella signora anziana di fronte a me per poi portarla dietro al cordone delle forze dell'ordine e metterla in protezione, visto che la situazione in piazza si stava scaldando». Ma, a essere sinceri, non convince neanche un po'.
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