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È già totonomine per la giunta e il consiglio. In pole position i fedelissimi della Meloni

Fdi si è aggiudicata 22 seggi su 51. A Lega e Fi almeno un assessorato

È già totonomine per la giunta e il consiglio. In pole position i fedelissimi della Meloni

Il governo regionale del Lazio cambia colore, e dopo dieci anni di amministrazione targata Zingaretti il centrodestra torna a guidarlo, stavolta con Francesco Rocca. Con 31 seggi su 51, il consiglio regionale trova una nuova maggioranza, nella quale Fratelli d'Italia fa la parte del leone e la farà anche per la giunta - aggiudicandosi 22 seggi.

Lo spoglio è ancora in corso, ma tra i futuri consiglieri regionali targati Fdi ci sarà sicuramente l'ex vicepresidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli, che ha incassato quasi diecimila voti e che potrebbe diventare anche la vice di Rocca in giunta. E sono di Fdi anche l'uomo e la donna più votati: il primo è Giancarlo Righini, fedelissimo di Giorgia Meloni e con la premier tra i fondatori del partito. Nella due giorni di voto Righini in pole sia per un assessorato che come presidente del prossimo consiglio regionale - ha raggiunto 36mila preferenze. Non troppo distante un'altra meloniana, l'ingegnere 33enne Micol Grasselli, che entra in consiglio sfiorando i 20mila voti. Eletta, in Fdi, anche l'ex leghista Laura Corrotti, 32 anni, che nella scorsa legislatura è stata la consigliera regionale più giovane e che ha lasciato il Carroccio per il partito di Meloni ad aprile dello scorso anno, e sbarcano in regione anche due ex assessori di Gianni Alemanno in Campidoglio, Fabrizio Ghera e Antonello Aurigemma.

Quanto alla Lega, che è rimasta davanti a Forza Italia per una manciata di voti, i seggi dovrebbero essere tre, esattamente come gli eletti azzurri. Per il Carroccio dovrebbero arrivare in Consiglio Pino Cangemi, Laura Cartaginese e Angelo Tripodi, mentre Fi dovrebbe portare alla Pisana Fabio Capolei e Diana Magari, entrambi eletti a Roma, e Cosmo Mitrano che vince a Latina. Leghisti e azzurri dovrebbero, comunque, essere entrambi rappresentati nella futura giunta di Rocca con almeno un assessorato. Entrano in consiglio per la maggioranza anche Mario Crea, per la lista civica Rocca, e Nazareno Neri per l'Udc. In totale, appunto, 31 consiglieri, compreso Rocca, 13 dei quali sono donne. Resta a secco nel centrodestra solo Noi moderati - Rinascimento Sgarbi, che ha raccolto più di 17mila voti ma non elegge alcun consigliere.

Nell'opposizione, che conterà su 20 consiglieri (compreso lo sconfitto D'Amato, eletto di diritto), otto dei quali sono donne, il più votato è Daniele Leodori, presidente ad interim dopo le dimissioni di Zingaretti, che si ferma a quota 15mila. Il Pd potrà contare su 10 seggi, mentre due vanno al Terzo polo, uno alla civica che sosteneva D'Amato e uno ai Verdi. Quattro infine i consiglieri eletti dal M5s, guidati dalla candidata di Conte alla presidenza regionale, Donatella Bianchi, e uno dal Polo progressista.

Sul totogiunta, al momento, come detto ci sono solo rumors, anche se lo stesso Rocca ha annunciato che non ha intenzione di perdere tempo. Il neo-governatore, presidente della Croce Rossa, potrebbe tenere per sé la sanità. Un posto in giunta potrebbe «salvare» anche l'ingresso in Regione di Carolina Casini, pediatra e volontaria della Cri e molto vicina a Rocca, che aveva accettato l'invito del suo presidente a candidarsi nella civica ma che non è stata eletta.

In pole anche i nomi di Ghera e Aurigemma, oltre a quello del «veterano» del consiglio regionale Massimiliano Maselli, giunto alla quarta legislatura e già presidente della Commissione Sviluppo Economico e Attività Produttive in Regione, eletto in Fdi con 12mila preferenze.

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