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La "profezia" di Bossi: "Vi dico come finirà la corsa al Colle..."

Il fondatore della Lega spiega la sua previsione sul Quirinale e su Palazzo Chigi

La "profezia" di Bossi: "Vi dico come finirà la corsa al Colle..."

Le elezioni per il Capo dello Stato possono essere occasioni di ritorni. E’ il caso di Umberto Bossi, fondatore della Lega, che dopo aver ottenuto una standing ovation nella riunione tra i grandi elettori del Carroccio, continua a essere il king maker tra i verdi, anticipando le mosse.

Non basta il plauso di Matteo Salvini, che lo ringrazia pubblicamente per essere arrivato da Varese in macchina, per accaparrarsi la simpatia di chi nei fatti ha contribuito a far nascere il movimento autonomista. Il Senatur dopo essere stato il primo a votare nel secondo scrutino, come consentitogli, a causa dei problemi nella deambulazione, in cui ha rigorosamente votato scheda bianca, seguendo da buon militante le indicazioni di partito, indica Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dello Sviluppo Economico come prossimo premier in caso di Draghi al Colle, dando così il proprio benestare, che a quelle latitudini non conta poco, all’ala moderata del partito.

Sul Quirinale, infatti, sostiene come “tutti alla fine faranno il nome di Draghi e alla fine tutti convergeranno su di lui”. Resterà scoperto, quindi, Palazzo Chigi dove il fondatore della Lega, dopo un bicchiere di acqua tonica con limone alla buvette, ne approfitta per tirare le orecchie al massimo esponente del Carroccio nell’attuale esecutivo e lanciarlo così in volata: “Giorgetti è sempre riservato, un passo indietro. Ci sono, invece, dei momenti in cui bisogna farsi avanti e prendere dei rischi. Questo è uno di quelli”.

L’indice di gradimento del fondatore del Carroccio, pertanto è chiaro, ma comunque la sua intenzione non sarà spaccare. Lo stesso più volte ribadisce come non intende sottrarsi a quanto deciso dal vertice, ma allo stesso tempo sa benissimo come la matassa sarà sciolta solo alla fine e a quel punto ogni indicazione avrà un peso, soprattutto quando nel centrodestra si dovrà decidere chi avrà il compito di dare le carte e si dovrà accontentare ogni forza con le caselle disponibili. A quel punto, la contropartita Giorgetti potrebbe diventare più che interessante.

Non bisogna dimenticare un’intervista rilasciata più o meno un anno fa da Gianfranco Rotondi su Affari Italiani, in cui Bossi gli avrebbe già confidato che “Giorgetti era il premier che stavano crescendo”.

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