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Un giro d'affari milionario nella coop di famiglia. La suocera sotto indagine

Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Soumahoro, è indagata dalla procura di Latina. E adesso per l'onorevole si mette male

Un giro d'affari milionario nella coop di famiglia. La suocera sotto indagine

Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Soumahoro, è indagata dalla procura di Latina. E adesso per l'onorevole si mette male. Anche se lui si dichiara estraneo, ormai è coinvolta tutta la famiglia che, come ironizza Bechis è «povera ma con villa a Casal Palocco». Il deputato, infatti, nello scorso luglio - quando ancora non era in Parlamento - avrebbe aperto un mutuo di 250mila euro intestato per metà a lui e per metà alla moglie. Quella moglie nullatenente di cui parla lui stesso nel video in lacrime. Un mutuo trentennale per una villa da 450mila euro.

La domanda resta sempre la stessa: da dove arriva tutto quel denaro? Sicuramente guardando i bilanci delle due coop, Karibu e Aid - che Il Giornale ha consultato nonostante non siano pubblici anche se la legge lo impone, trattandosi di enti del terzo settore - è chiaro che il giro di soldi fosse molto alto, soprattutto grazie ai finanziamenti delle pubbliche amministrazioni. Al 31 dicembre 2020 il Consorzio Aid, presieduto dalla cognata di Soumahoro, ha rendicontato ben 1 milione e 165 mila euro solo dalla Prefettura di Latina che bonificava all'azienda somme mensili dai 70 ai 107 mila euro per la gestione dei servizi di accoglienza migranti e richiedenti asilo.

Il Comune di Latina, invece, ha erogato una sola somma nello stesso anno pari a 10mila euro, accompagnati però da bonus fiscali dal Mise, un contributo a fondo perduto di circa 35mila euro e - ciliegina sulla torta - 480 euro di bonus affitto. Per quanto riguarda la Karibu invece si parla - al 2020 - di ben più di 2 milioni di euro di debiti, tra cui 590mila euro da saldare alle banche e 774mila circa di tasse.

Il 2021 invece si chiude negativamente per 175 mila euro circa ma, si legge ancora nel bilancio, sul costo totale del personale, circa 866mila euro, più del 45% e cioè circa 393mila euro, sono destinati ai soci. Motivo per cui, probabilmente, i dipendenti aspettano ancora lo stipendio. Bugie anche da parte della suocera Mukamitsindo. Se a Repubblica ha dichiarato di «non dormire la notte» perché ha dovuto licenziare alcuni dipendenti e metterne altri in cassa integrazione, sulla nota integrativa del bilancio in nostro possesso - a sua firma - si legge: «Non si è potuto licenziare il personale non necessario, né tantomeno lo stesso è stato messo in cassa integrazione». Da qui la decisione di «intraprendere nuovi progetti». Quei nuovi progetti che, probabilmente, si traducono nel bando della Regione Lazio - lo scorso aprile - per il soccorso ai profughi ucraini. Intascati da Karibu 259 mila euro e 289 mila da Aid.

Su ciò la Gdf, come riporta Domani, ha scoperto che soldi della Karibu finivano su un conto africano riferibile a Richard Mutangana, cognato di Soumahoro. L'uomo avrebbe lavorato alla coop per circa 1000 euro al mese, fa sapere la madre Mukamitsindo, sufficienti però a mettere in piedi un resort in Ruanda, dove ora vive. E se è vero che Soumahoro si dichiara estraneo ai fatti è vero anche che la sede legale Aid in Lazio è la stessa della sua Lega Braccianti, protagonista di una seconda raccolta fondi fuffa in Puglia. I 16mila euro per i regali di Natale dei bambini del ghetto vengono subito smentiti da Francesco Mirarchi, coordinatore di Anolf, associazione che gestisce la foresteria di Torretta Antonacci. «Qui non ci sono bambini, nei ghetti ci sono uomini braccianti e pochissime donne», ci racconta. E sempre Torretta Antonacci è lo sfondo di un'aggressione nei confronti di Mohammed Elmajidi, presidente Anolf che dichiara: «Sono stato aggredito il primo giorno che sono arrivato al ghetto, ho riconosciuto alcuni ed erano Usb e Lega Braccianti».

Sulla denuncia che ha presentato, di cui siamo in possesso, compaiono infatti proprio i nomi dei responsabili del ghetto nominati dall'ex sindacalista: Sambarè Soumaila, Balde Mamadoue e Berre Alpha. «Non so più niente di quella denuncia, nessuno mi ha fatto sapere gli sviluppi», conclude Elmajidi.

Molte le denunce, infatti, che sono rimaste nel cassetto ma su ciò il Procuratore Capo di Foggia, Ludovico Vaccaro dichiara: «Portiamo avanti decine e decine di inchieste, alcune le abbiamo concluse mentre su altre sono in corso le indagini».

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