Guerra in Ucraina

I missili russi contro Odessa distruggono la cattedrale. "Un altro crimine di guerra"

Kira aveva 3 mesi, ed è stata uccisa due volte. La prima il 23 aprile dello scorso anno, investita dai missili russi assieme alla mamma Valeria, ma è stata trucidata anche l'altra notte, nel corso del raid russo a Odessa

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Kira aveva 3 mesi, ed è stata uccisa due volte. La prima il 23 aprile dello scorso anno, investita dai missili russi assieme alla mamma Valeria, ma è stata trucidata anche l'altra notte, nel corso del raid russo a Odessa. La sua piccola salma era stata tumulata nella cattedrale della Trasfigurazione, e i missili di Mosca, sparati da Sebastopoli, hanno semidistrutto l'edificio religioso, profanando anche la sua tomba.

L'attacco notturno delle forze russe su Odessa ha devastato la città, ha provocato 2 morti, ferito 11 persone (4 sono bambini, uno è in fin di vita), e risvegliato il riposo eterno di chi aveva già perso la vita. L'esercito russo ha lanciato un'imponente ondata di missili contro la località portuale e l'intera regione. Nell'attacco sono stati utilizzati almeno 20 razzi tra Kalibr, Oniks, Kh-22, Iskander-K e Iskander-M. Nove ordigni sono stati abbattuti, ma l'antiaerea non è riuscita ad abbattere i Kh-22 e gli Onyx, poiché i moderni sistemi forniti dai partner internazionali non sono sufficienti per sigillare il cielo sull'Ucraina. Sono missili che viaggiano a una velocità di oltre 3mila km all'ora e possono volare a 10 metri sopra l'acqua. Il raid non ha risparmiato la cattedrale ortodossa della Trasfigurazione, patrimonio dell'Unesco, e alcuni edifici storici e residenziali. Le immagini di ciò che resta dello storico luogo di culto circolano in rete, mostrando un lato della facciata completamente distrutto, oltre a ingenti danni provocati all'interno. Nei video si vedono alcuni volontari che tentano di portare in salvo oggetti liturgici, crocifissi e quel che resta di alcuni quadri. Completata nel 1808, la cattedrale venne demolita dalle autorità sovietiche nel 1936 e ricostruita tra il 1999 e il 2003.

Il presidente Zelensky e il ministro degli Esteri Kuleba non intendono perdonare e neppure dimenticare quello che definiscono «un crimine di guerra. Non ci sono scuse per il male russo. Questo male perderà. E ci sarà sicuramente una rappresaglia contro i terroristi che hanno attaccato Odessa». Secondo il segretario del Consiglio di sicurezza Danilov, i russi, colpendola, «stanno tentando di isolare l'accesso dell'Ucraina al Mar Nero, neutralizzando così gli sforzi internazionali per ripristinare il funzionamento del corridoio del grano». In Italia la premier Meloni si dice pronta a sostenere la ricostruzione del luogo di culto, «la barbarie non prevarrà», e l'alto rappresentante della politica estera Ue Borrell spiega che «si sta perdendo il conto dei crimini perpetrati dal Cremlino». Il segretario di stato americano Blinken condanna duramente l'attacco e rivela che «la controffensiva sarà molto dura e andrà avanti per mesi».

Mosca prova a cavarsela con uno scarto di vocale. Nessun «orrore», l'edificio di culto sarebbe stato colpito per un «errore» della contraerea ucraina. «Abbiamo visto i filmati - spiega a Itar Tass la portavoce del ministero degli Esteri Zakharova - la cattedrale è stata colpita da un missile di difesa aerea di Kiev. Non possono addossare colpe ad altri se i loro operatori sono così analfabeti da collocare sistemi di difesa nelle aree residenziali». Secondo Zakharova le forze russe hanno lanciato un attacco con armi navali e aeree di precisione a lungo raggio «sulle strutture dove venivano preparati atti terroristici contro la Federazione Russa con l'utilizzo di imbarcazioni senza pilota».

Aggiungendo che nelle presunte basi militari colpite si trovavano mercenari stranieri.

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