Industria a due facce: forte ripresa in giugno ma rispetto a un anno fa il crollo è del 16%

I dati dell'Istat: mese su mese il fatturato cresce del 13% e gli ordini del 26%

Industria a due facce: forte ripresa in giugno ma rispetto a un anno fa il crollo è del 16%

Se ci sarà una ripresa, non avrà le caratteristiche che molti si auguravano a inizio pandemia. Il post covid dell'industria non ha quelle caratteristiche di effervescenza che spesso caratterizzano i periodi immediatamente successivi a una crisi profonda. Ieri l'Istat ha dato conto della ripresa post lockdown in giugno, con un rialzo di fatturato (+13,4%) e ordinativi (+23,4%).

Effetto, nemmeno troppo accentuato della fine del lockown e della conseguente ricostituzione delle scorte. Ma il segno di quello che è andato perso, forse per sempre, la danno i dati tedenziale, con cali rispettivamente del 16,4% e dell'11,8%.

Male l'industria degli autoveicoli. Il fatturato del settore scende del 40,8%, gli ordini invece calano dell'1,1%. «Prosegue a giugno la crescita congiunturale del fatturato dell'industria - commenta l'Istituto di statistica - confermando la ripresa avviata nel mese precedente dopo l'allentamento delle misure legate all'emergenza sanitaria che hanno caratterizzato il bimestre marzo-aprile. Il confronto su base trimestrale rimane tuttavia ampiamente negativo sia per la componente interna sia per quella estera, evidenziando come i livelli di fatturato restino ancora distanti da quelli prevalenti all'inizio dell'anno. I nuovi ordini mostrano un'ampia crescita congiunturale a giugno e una variazione tendenziale positiva per le commesse pervenute nell'industria dei mezzi di trasporto. Quest'ultimo risultato è dovuto esclusivamente al comparto degli altri mezzi di trasporto (diversi dagli autoveicoli) che rappresenta la componente più volatile dell'intero settore».

Anche i piccoli segnali positivi dal settore auto, insomma, non sono da interpretare come l'annuncio di una ripresa vera.

Unico settore per il quale si rilevano variazioni positive nelle stime dell'Istituto nazionale di statistica è l'industria farmaceutica con un più 10,9%.

Nonosante le stime dell'istituto di statistica guidato da Gian Carlo Blangiardo il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri non prede la speranza. «Avevo detto che ci aspettiamo un rimbalzo significativo dell'economia: merito della capacità che il Paese ha avuto di seguire rigorosamente le procedure di contenimento del virus che ci ha consentito di riaprire e di ripartire. Merito - aggiunge - dell'Europa che ci ha aiutato e che ci ha sostenuto.

Merito anche del lavoro che il governo ha fatto per sostenere i lavoratori, i cittadini e le imprese». Molte delle speranze di una ripresa sono quindi legate all'utilizzo dei 209 miliardi del recovery fund. Con il rischio che gli interventi si polverizzino tra le centinaia richieste dei ministeri.

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