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"Italia tradita", "Draghi ci ha umiliato". Botta e risposta tra Letta e Conte

Il segretario del Pd si dispera: "L'Italia è stata tradita, noi la difendiamo". Il leader del M5S lo bacchetta: "È stato Draghi che ha umiliato gli italiani"

"Italia tradita", "Draghi ci ha umiliato". Botta e risposta tra Letta e Conte

A sinistra volano gli stracci. La frenesia di trovare una soluzione disperata per scongiurare la vittoria del centrodestra si schianta contro ripicche verbali e risentimenti tra i componenti dell'ormai ex asse giallorosso. Quello che doveva essere un campo largo si è trasformato in un terreno di battaglia. Lo dimostra il battibecco a distanza tra Enrico Letta e Giuseppe Conte, che ora dopo ora stanno mandando in soffitta l'alleanza a livello nazionale.

Letta punzecchia il M5S

Ad allontanare le prospettive di un accordo in vista delle prossime elezioni politiche sono state le parole del segretario del Partito democratico, che ha condannato la scelta del Movimento 5 Stelle di non votare la fiducia al governo Draghi. Un fatto ritenuto grave e che potrebbe aver pregiudicato in via definitiva i rapporti tra i giallorossi.

Il Pd si è disperato subito dopo la crisi dell'esecutivo che ha portato a elezioni anticipate. Sui social gli esponenti dem stanno rilanciando con forza l'hashtag #ItaliaTradita. A farlo è stato anche lo stesso Letta, che sul proprio profilo Facebook ha pubblicato una grafica ritraente Mario Draghi che saluta sorridente. Il tutto con una didascalia al veleno contro il M5S, anche se in maniera implicita: "L'Italia è stata tradita. Il Partito democratico la difende. E tu, sei con noi?".

La sferzata di Conte

Il post social è stato rilanciato da Giuseppe Conte, che però ha fatto tutt'altro che accodarsi alla voce di Letta e all'agenda Draghi. Anzi, il presidente del Movimento 5 Stelle ha risposto a muso duro a quanto scritto dal numero uno del Pd: "È vero, Enrico. L'Italia è stata tradita quando in Aula il premier e il centrodestra, anziché cogliere l'occasione per approfondire l'agenda sociale presentata dal Movimento 5 Stelle, l'hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte".

Conte ha dunque rivendicato la sua scelta di non votare la fiducia all'esecutivo. E ha bocciato l'agenda Draghi a cui diversi partiti di sinistra e di centro stanno lavorando per il ritorno alle urne: "Ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati sprezzantemente".

In tutto ciò l'ex premier ha sottolineato che il giudizio degli italiani si avvicina e saranno chiamati a esprimersi tutti gli elettori aventi diritto al voto: "Adesso non è più tempo di formule e giochi di palazzo. Non voteranno solo i noti commentatori di giornali e talk show che ci attaccano e i protagonisti dei salotti finanziari che ci detestano".

L'area Draghi

Come sottolineato ieri da Luigi Di Maio, la sensazione è che stia per prendere forma un'area di unità nazionale nel segno di Mario Draghi. Ma allo stato attuale non sono ancora ben chiari i contenuti e i protagonisti politici. Di certo Italia Viva di Matteo Renzi, Azione di Carlo Calenda e Insieme per il futuro di Di Maio - per citarne alcuni - strizzano l'occhio all'ex presidente del Consiglio. Ma fare una sommatoria di partiti non è un processo automatico.

In tal senso anche il Partito democratico sembra essersi messo in fila per la rincorsa all'ex premier. Lo testimonia proprio il post di Enrico Letta, come se volesse riproporre l'esperienza Draghi dopo la caduta del governo di unità nazionale. Ma l'agenda Draghi ha già registrato il veto totale del Movimento 5 Stelle.

Sullo sfondo il Pd cerca una strategia per uscire dalla palude e limitare i danni elettorali.

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