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"Il partito dei no". Altra rissa tra Pd e Lega

La proposta sul rimpasto lanciata da Salvini fa discutere: il Pd risponde di "no". Per la Lega i Dem si confermano la formazione del "no"

"Il partito dei no". Altra rissa tra Pd e Lega

Matteo Salvini ha proposto, comunque vada la partita del Colle, di dare vita ad un "patto di governo" che potrebbe prevedere l'ingresso nell'esecutivo dei leader di partito. Ma il Partito Democratico ha già risposto picche all'appello dell'ex inquilino del Viminale.

Nel corso di una conferenza stampa sul da farsi in materia d'energia tenutasi stamattina, peraltro alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, Salvini aveva detto quanto segue: "La scelta più lineare è che continui ad essere Mario Draghi (riferendosi al premier, ndr) Ma la nostra proposta (quella di un governo con i leader di partito all'interno) vale a prescindere da chi sarà il presidente del Consiglio".

Per il vertice del Carroccio sarebbe dunque "meglio" se i capi di partito facessero parte dell'esecutivo. E questo per Salvini è vero anche per via del periodo: questo è l'ultimo anno prima delle elezioni politiche del 2023. Si tratterebbe di "rafforzare" l'azione dell'esecutivo.

La proposta è stata raccolta anche da esponenti che non possono di certo essere sospettati di simpatie leghiste: "Definire un patto di governo di fine legislatura per affrontare l’elezione del PdR nel clima giusto. Ha pienamente ragione @matteosalvinimi . È la prima iniziativa politica interessante. Gli altri raccolgano la sfida", ha fatto presente Claudio Velardi (Ds) via Twitter. Ma dalle parti del Nazareno - come premesso - non sono stati dello stesso avviso.

Il Pd ha infatti bocciato come "improbabile" la proposta dell'ex ministro dell'Interno. Salvini, stando a quanto ripercorso dall'Ansa, avrebbe per i Dem "buttato la palla in tribuna". Mentre per la partita del Colle, quelli che la fonte chiama requisiti sono per il Pd "quelli chiariti da Letta e di cui il Pd discuterà sabato alla direzione coi gruppi parlamentari: larga condivisione e scadenza naturale della legislatura". Insomma, nessuna apertura ad un rimpasto con l'ingresso dei capi partito nell'esecutivo da parte del Pd che continua per la sua strada.

La Lega ha replicato a stretto giro: "Il Pd si conferma il partito dei no. Ha detto no al tavolo dei leader, no a un impegno diretto dei segretari a sostegno del premier Draghi, no al tavolo per l'energia, no a una personalità di centrodestra per il Quirinale".

Il Carroccio ha confermato la sua proposta.

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