Agli alunni di Scienze Politiche, i professori potrebbero far studiare il cursus honorum di Paola De Micheli. E anche la capacità di vestire la casacca giusta al momento giusto per non lasciarsi sfuggire le occasioni che contano.
La piacentina di 45 anni è stata appena nominata da Giuseppe Conte come nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, casella importante dopo la gestione Toninelli (defenestrato). Non c'è più la battaglia Tav da gestire, ma sul suo tavolo arriveranno altri dossier che contano. A partire dalla revisione delle concessioni autostradali.
La carriera, dicevamo. La De Micheli nel Pd ha attraversato tutte le stagioni politiche, ricoprendo spesso ruoli di primo piano. È stata bersaniana, lettiana, poi ha accettato un posto nel governo Renzi e non si è tirata indietro neppure con Gentiloni. Fino ad approdare a Zingaretti e al governo Conte.
La sua militanza inizia nella Dc, poi entra nei Popolari, la Margherita e infine il Pd. A Piacenza è assessore alle Risorse Umane dal 2007 al 2010. Si impone sulla scena nazionale grazie alla segreteria di Bersani, che la vuole come responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese nel dipartimento Economia dei dem. Nel 2008 viene eletta per la prima volta in Parlamento. Rieletta nel 2013, diventa vice capogruppo a Montecitorio. Durante le primarie del 2013 si schiera con Cuperlo, sfidando Renzi. La De Micheli arriva addirittura ad accusare l'ex sindaco di Firenze pubblicamente di aver boicottato l'elezione di Romano Prodi a Presidente della Repubblica.
Durante la direzione del Pd in cui, di fatto, l'ex sindaco di Firenze ha "cacciato" il premier Letta, la De Micheli piange. All'ex premier è legata, visto che è stata anche membro del consiglio direttivo di TrecentoSessanta, l'associazione fondata nel 2007 da Letta. Poi però poco tempo dopo decide di accettare un ruolo da sottosegretario all'Economia nel governo Renzi. "Io sono una donna di fiume che costruisce ponti, sono una pontiera - disse - Lo sanno tutti che sono un'esponente della minoranza dem e da parte di Renzi, come anche da parte nostra, c'è la volontà di unità". Ma ad alcuni sembrò comunque strano il passaggio dalle lacrime al ruolo di governo.
Finita l'era Renzi, alla De Micheli non crolla il terreno sotto i piedi. Il nuovo premier Gentiloni la nomina per la successione a Vasco Errani quale commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016.
L'ultimo passaggio del cursus honorum arriva il 17 aprile del 2019, quando Nicola Zingaretti la nomina vicesegretario nazionale del Pd insieme a Andrea Orlando. La rampa di lancio per entrare nel Conte Bis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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