Prima l'attesa del picco di contagi da Covid. Ora il conto alla rovescia per il picco dell'ondata di calore. Ormai siamo abituati a ragionare così: per cercare di stare meglio, dobbiamo necessariamente attendere il peggio. Non proprio l'epoca più rilassante della storia ma tant'è, in qualche modo bisogna cercare di sopravvivere. Per lo meno il tempismo aiuta: se gli esperti di virologia ci spiegano che ci siamo, il picco di Omicron è stato raggiunto, anche quelli di meteorologia fanno intravedere la luce (non diretta del sole, of course) oltre l'insopportabile canicola. Perché di quello si tratta: qualcosa di insostenibile, fastidioso ma anche molto molto pericoloso.
Ieri caldo infernale su tutta Italia, forse la giornata peggiore. Forse, perché con l'arrivo del weekend, se al Nord si attendono i primi temporali (ma non ovunque) ecco arrivare temperature folli. «Apocalisse» arriva al suo apice tra oggi e domani fino a toccare i 40 gradi in alcune zone della Pianura Padana, come in Emilia, Veneto e bassa Lombardia. Al Centro punte di 39 gradi a Firenze, Roma, in Umbria, su molte zone della Sardegna e delle Marche, così come al Sud. Insopportabili e tipiche dei climi tropicali anche le notti, con temperature vicine a i 30 gradi. Ieri a Rivoli, in provincia di Torino, un operaio è svenuto per il caldo ed è morto sbattendo la testa. La metropolitana e alcune linea ferroviarie di Milano hanno rallentato o sospeso i mezzi perché i binari sono surriscaldati. Nel porto della Spezia un convoglio è deragliato proprio per la deformazione dei binari L'asfalto cede ed è rovente. Saranno 16 le città da bollino rosso nel fine settimane, poi un po' di respiro. Fatti salvi i temporali già da oggi sull'arco alpino con possibili sconfinamenti, da martedì un flusso di aria più fresca dal Nord Europa potrebbe portare un po' di refrigerio. Festa? Neanche a parlarne. Perché lo scontro tra correnti potrebbe portare a temporali brevi ma di fortissima intensità, con il rischio concreto di danni non solo alle colture già allo stremo per la siccità, con grandinate e addirittura possibili tornado sulle città del Nord.
Almeno, pare, farà un po' meno caldo. E ci vuole davvero. Secondo uno studio dell'Università Cattolica di Milano «Viste le temperature estreme raggiunte quest'anno, i dati ci fanno ritenere che nel 2022 avremo un eccesso di mortalità dovuto al caldo, come avvenuto già durante l'estate del 2003», a maggior ragione considerato che negli ultimi 20 anni la popolazione anziana è aumentata nel nostro Paese. I dati riferiscono di 10mila morti all'anno a causa del calco. Anziani e fragili sono ad alto rischio. Anche qui, formula drammaticamente già sentita per colpa del maledetto Covid. Secondo lo studio l'Italia è il Paese europeo dove si è registrato negli ultimi anni un maggior innalzamento delle temperature con «un impatto allarmante sulla salute pubblica e mortalità giornaliera negli over 50 maggiore del 22% rispetto a periodi estivi normali». Non a casa i cardiologi italiani lanciano un appello affinché vengano controllate, e magari ricalibrate, le terapie in essere.
Non bastasse il caldo con i suoi problemi, gli incendi continuano a flagellare il Paese. Se nel 2021 l'Italia è stato il primo paese in Europa e il secondo al mondo per numero di incendi registrati, ben 1422, con un totale di 160mila ettari di superficie bruciati, quest'anno continua nella tendenza. I roghi sul Carso e in Toscana sembrano sotto controllo ma nuovi incendi sono divampati nel veronese e vicino L'Aquila mentre impressiona la situazione di Roma.
La sala operativa dei vigili del fuoco solo ieri notte ha dovuto far fronte a circa 100 richieste di soccorso per incendi di auto, cassonetti e sterpaglie. Eh sì, c'è proprio bisogno di un bel po' di pioggia. Senza esagerare, però.
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