Guerra in Ucraina

Lukashenko rompe gli indugi. "La Nato vuole colpire Minsk". La scusa per sostenere lo Zar

È l'effetto dell'escalation bellica e anche la debolezza del presidente Vladimir Putin

Lukashenko rompe gli indugi. "La Nato vuole colpire Minsk". La scusa per sostenere lo Zar

È l'effetto dell'escalation bellica e anche la debolezza del presidente Vladimir Putin: il presidente bielorusso Lukashenko, dopo aver convocato un incontro urgente con le forze armate e di sicurezza, ha annunciato che schiererà le sue truppe al fianco di quelle russe.

Si rinforza l'asse tra Minsk e Mosca con le parole del presidente bielorusso Lukashenko che annuncia la formazione di battaglioni comuni tra l'esercito bielosusso e quello del Cremlino. Alexander Lukashenko ha accusato l'Ucraina di preparare un attacco al suo territorio e quindi, per tale motivo, Minsk dispiegherà sue truppe insieme con altre russe. «Per l'aggravarsi della situazione alle frontiere occidentali dell'Unione (russa-bielorussa), abbiamo convenuto di dispiegare unità regionali della Federazione Russa e della Repubblica bielorussa», ha affermato Lukashenko in una riunione con i vertici della sicurezza del suo Paese, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Belta. «Ieri, attraverso canali non ufficiali, siamo stati avvertiti che si sta preparando un attacco alla Bielorussia dal territorio ucraino», ha affermato Lukashenko aggiungendo che l'Ucraina intende fare un «ponte di Crimea numero 2», chiaro riferimento a quanto avvenuto sabato al ponte di Kerch. Lukashenko ha inoltre riferito all'agenzia Belta di aver inviato un messaggio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky avvertendolo di «non toccare con le sue sporche zampe un solo metro di territorio» bielorusso. «Ucraina, Lituania e Polonia minacciano attacchi terroristici contro la Bielorussia» ha sostenuto. Immediata la reazione dell'Ue: «La Bielorussia si astenga da qualsiasi ulteriore coinvolgimento nel conflitto in Ucraina», ha dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Josep Borrell.

«Non c'è bisogno» che truppe bielorusse partecipino all'operazione militare speciale russa in Ucraina. Lo ha detto alla Ria Novosti il presidente della commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, dopo che il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha annunciato ieri mattina che Minsk e Mosca «dispiegheranno un gruppo regionale congiunto di truppe». Kartapolov ha spiegato che il dispiegamento di forze congiunte è principalmente una risposta alle azioni della Polonia, che ha iniziato a schierare formazioni al confine con la Bielorussia. «Il dispiegamento ha lo scopo di alleviare le preoccupazioni di Alexander Grigoryevich (Lukashenko) e dei nostri fratelli bielorussi - ha dichiarato». E poi ha ancora chiarito: «È stata semplicemente presa la decisione, su richiesta del presidente bielorusso, di schierare questo gruppo. È troppo presto per dire in che misura».

E intanto in Germania scoppia la bufera sul capo dell'Ufficio federale per cybersecurity (BSI) tedesco, Arne Schonbohm, che sarà sostituito per i suoi presunti contatti con i circoli dei servizi segreti russi. Fonti governative hanno indicato che dovrebbe esserci un tempestivo cambio nella carica di presidente della BSI dopo che il ministero dell'Interno ha valutato come «serie» le accuse. Secondo i media, Schonbohm sarebbe in contatto con un'associazione chiamata Cyber Security Council Germany, che si dice sia collegata ai circoli dell'intelligence russa. «Si sta esaminando come ottenere un rapido cambio di presidente», ha riferito il quotidiano «Bild» citando il ministero federale dell'Interno.

Schoenbohm, econdo le accuse, sarebbe in costante contatto con l'associazione.

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