L'ultimo regalo dei democratici: affossata la legge che vuole colpire le ladre seriali

Ritirata la proposta alla Camera. Fdi e Lega: "Volevano il liberi tutti"

L'ultimo regalo dei democratici: affossata la legge che vuole colpire le ladre seriali

L'era Schlein è dirompente a sinistra. Dopo gli imbrattatori di monumenti perdonati e gli anarchici «condannati» con un giorno di ritardo per le devastazioni, il Pd ora vuole le borseggiatrici fuori dal carcere. Tutte libere di agire su treni e metro. I dem sbroccano in commissione Giustizia alla Camera sulla proposta di legge per le madri detenute. In totale in Italia ce ne sono 21 di madri agli arresti e affidate agli istituti a custodia attenuata (Icam). Già nella passata legislatura il Pd aveva provato il blitz, portando in Aula il testo per il via libera. La fine anticipata della legislatura ha fatto ripartire iter dalla commissione Giustizia. Nella proposta di legge, che porta la prima firma del capogruppo Debora Serracchiani, si prevede lo stop al carcere o istituti di pena alternativa, per tutte le madri, senza distinzione, che commettono un reato. Ampliando il beneficio alle detenute incinte. È una misura che se da un lato evita la presenza dei bambini negli istituti penitenziari, dall'altro innesca un pericoloso liberi tutti. A beneficiare sarebbero soprattutto ladre abituali e borseggiatrici. Il centrodestra per limitare il ricorso al differimento della pena, concesso alle mamme detenute, ha inserito, con due emendamenti che avevano il parere favorevole del governo, dei limiti alla sospensione della pena. Limiti che riguardano la recidiva e reati di particolare gravità (droga, associazione a delinquere). In pratica non avrebbero potuto usufruire della sospensione della pena chi compie abitualmente lo stesso reato. Due paletti che avrebbero escluso dalla scappatoia in primis le borseggiatrici. Qui il Pd ha dato di matto, facendo saltare il banco e ritirando la firma alla proposta di legge pronta a sbarcare in Aula. E trattandosi di una proposta presentata dalle opposizioni l'iter si è arrestato. Si riparte da zero. Ma c'è un altro aspetto che ha fatto saltare i nervi alla sinistra: lo stop al fondo per le strutture che si occupano del reinserimento e dell'ospitalità delle madri detenute. Soldi tolti alle coop rosse. Il Pd è una furia e alza il tiro: «Ogni giorno questa destra dà prova di incredibile disumanità. Vittime della cecità ideologica questa volta sono i bambini e le bambine di detenute madri» - attacca Debora Serracchiani. Replica a muso duro il capogruppo Fdi alla Camera Tommaso Foti: «Le parole con cui il partito democratico sta strumentalizzando i bambini sono semplicemente vergognose. Non basta continuare ad attaccare il Governo sulla tragedia di Cutro, dopo che i dati dimostrano come la percentuale di salvataggi con l'Esecutivo Meloni sia molto più alta rispetto ai precedenti. Ora la strumentalizzazione dei più piccoli si sposta sulla vicenda delle donne detenute ed i loro figli. Le uniche modifiche apportate da Fratelli d'Italia al testo della legge sui bambini in prigione riguardano le donne recidive che sfruttano la maternità per eludere il regime carcerario». Il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis, vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio, condanna l'atteggiamento del Pd: «Persa un'occasione per fare una buona legge. Al netto dei punti critici evidenziati dalle opposizioni si poteva andare in Aula e valutare i margini di intervento per accogliere i rilievi della minoranza». Il vicepremier Matteo Salvini è tosto: «Il Pd libera le borseggiatrici rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi. La Lega aveva fatto passare la norma in commissione Giustizia e ripresenterà subito il testo: è una questione di salute, giustizia e buonsenso».

Per il governo parla il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: «È stata accolta la nostra richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell'articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti».

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