Cronache

La mamma di Sara: "Non era fragile, voglio la verità"

Allontanata la viceprimaria di ginecologia del Santa Chiara. Il nuovo dg ha scelto la squadra

La mamma di Sara: "Non era fragile, voglio la verità"

«Sono la mamma di Sara Pedri e scrivo perché non posso più tacere di fronte al tentativo di offrire un'immagine distorta e non veritiera di mia figlia. Sara non è fragile e la sua storia ne è una lampante dimostrazione».

Sono alcune delle frasi contenute in una lettera di Mirella Sintoni, la mamma della ginecologa forlivese di 31 anni scomparsa da Trento il 4 marzo scorso, subito dopo il trasferimento dall'ospedale del capoluogo a quello di Cles da cui si era dimessa 24 ore prima della sparizione. La madre ha affidato i suoi pensieri al settimanale «Giallo», che oggi li pubblica in esclusiva. «Pregate perché il suo sacrificio non sia vano - si legge - e possa allontanare per sempre dalla mente umana e dalle coscienze la mancanza di rispetto. La verità su mia figlia deve essere affermata».

Nel reparto dove lavorava Sara c'era un clima di terrore e sono pronti a testimoniarlo 150 professionisti. Sei ginecologhe, colleghe della giovane scomparsa, si accingono a sporgere denuncia. Il dottor Saverio Tateo, ormai ex primario del reparto di ginecologia e ostetricia del Santa Chiara di Trento, intanto si è messo in ferie perché avrebbe rifiutato il nuovo incarico a Pergine. La sua vice, Liliana Mereu, che avrebbe più volte umiliato la 31enne nel corso dei tre mesi che è stata lì, avrebbe invece accettato il trasferimento all'ospedale di Rovereto come stabilito dalla commissione d'inchiesta istituita dall'azienda sanitaria provinciale trentina. È palese che i professionisti più giovani, erano sottoposti a continue umiliazioni anche davanti ai pazienti e a turni massacranti, che potevano andare avanti 12 ore. Il medico di Sara aveva stabilito per lei un congedo di due settimane, dovuto allo stress accumulato sul posto di lavoro, la lei aveva chiesto solo 7 giorni per paura del demansionamento.

Intanto ieri Antonio Ferro, neo direttore generale facente funzioni dell'azienda sanitaria provinciale di Trento, che ha sostituto il dimissionario Paolo Benetollo ha presentato la squadra che lo affiancherà nella riorganizzazione della sanità trentina, violata per la prima volta nella sua autonomia dall'ispezione del ministero della Salute intervenuto proprio per fare luce sulle condizioni di lavoro all'interno della struttura ospedaliera dove lavorava Sara.

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