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Mangialardi e Vauro irriducibili: "Niente scuse"

Il premio "irriducibili" al capogruppo Pd al Consiglio regionale delle Marche Maurizio Mangialardi, che su Instagram ha pubblicato la foto di Salvini e Le Pen a testa in giù dopo il voto in Francia. E Vauro non si pente per le accuse a Mattarella

Mangialardi e Vauro irriducibili: "Niente scuse"

La festa della Liberazione riesce ancora a dividere. Nel senso che da un lato pone chi è felice di onorare la memoria di chi si è battuto per la libertà. Dall'altro, invece, ci sono gli irriducibili. Ovvero coloro che non aprono la mente al buonsenso e alla pacificazione ma setacciano la realtà col filtro dell'ideologia. Ed è ovvio che simili irriducibili non solo non si pentano delle stonature fuori dal coro ma le rimarchino con vigore. Sentendosi, naturalmente, dalla parte giusta. È il caso del vignettista Vauro Senesi (in arte Vauro). Illuminato da un incontenibile fervore pacifista aveva già pubblicato nei giorni scorsi una vignetta in cui un soldato russo e uno ucraino non sapevano più perché stavano combattendo.

Ovviamente il meglio di sé lo ha dato nel giorno della Liberazione. Intervistato da una tv durante la manifestazione milanese il vignettista se l'è presa con il presidente Mattarella, reo - a suo dire - di ricordare che la nostra pace fu conquistata con le armi e che non si può essere equidistanti nel conflitto russo-ucraino. «Non è il garante della Costituzione» aveva tuonato Vauro. E ieri, interpellato dai cronisti ha ribadito la sua posizione. «Non mi pento di quello che ho detto su Mattarella - spiega. Ho detto solo che secondo me non è più il garante della Costituzione perché ritengo che non abbia garantito un articolo della Costituzione: nello specifico l'articolo 11». «Ammetto che la mia dichiarazione è stata volutamente forte - aggiunge - ma ho espresso semplicemente il mio parere. Ormai da anni chiunque esprime un pensiero critico o divergente rispetto a quello che è lo slogan nazionale viene additato come la persona più nefanda del mondo».

Il premio «irriducibili» lo guadagna anche il capogruppo Pd al Consiglio regionale delle Marche Maurizio Mangialardi. Suo il post su Instagram con la foto di Salvini e la Le Pen a testa in giù all'indomani del voto che ha confermato Emmanuel Macron all'Eliseo. Una simbologia fin troppo infausta per una foto che si è guadagnata non solo l'attenzione dei media e del leader leghista ma anche quella dello stesso Consiglio regionale marchigiano che ha votato una mozione di netta condanna.

Il diretto interessato ovviamente non si è scusato con le «vittime» ma per il fraintendimento, sostenendo che «quella lettura» non appartiene alla sua cultura.

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