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Mattarella striglia le Camere: "Adesso basta". Cosa è successo

Nel giorno del suo 80esimo compleanno, Sergio Mattarella ha ringraziato per gli auguri ma non ha lesinato un richiamo alla politica

Mattarella striglia le Camere: "Adesso basta". Cosa è successo

Nel giorno nel suo compleanno, Sergio Mattarella ha lanciato un monito al parlamento italiano, nonostante l'avvicinarsi del semestre bianco. Il presidente della Repubblica, infatti, ha firmato il dl Draghi ma ha anche aggiunto una chiara reprimenda alle due Camere, affinché questo non venga stravolto.

"La consapevolezza della straordinarietà e della gravità del momento che il Paese sta attraversando per le conseguenze economiche e sociali dell'emergenza pandemica, tutt'ora in corso, nonché della necessità di attuare speditamente il programma di investimenti e riforme concordato in sede europea non può affievolire il dovere di richiamare al rispetto delle norme della Costituzione", ha scritto Sergio Mattarella in una missiva indirizzata a ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, e al premier Mario Draghi.

Nella sua lettera non manca anche un leggero richiamo all'esecutivo, perché "un ricorso più razionale e disciplinato alla decretazione d'urgenza" è nell'interesse di una "ordinata ed efficiente regolamentazione dell'emergenza in corso, della ripresa economica e delle riforme". L'attenzione maggiore, però, Sergio Mattarella l'ha rivolta alla Camere, che hanno stravolto il testo originario, con aggiunte che superano di molto il contrasto dell'emergenza. Nella sua lettera, il presidente del Consiglio ha portato l'esempio di alcuni commi non proprio necessari e urgenti in questo preciso momento storico, a partire da quello sui "treni storici della Fondazione FS Italiane".

Una tirata d'orecchie in piena regola da parte del capo dello Stato, che ha voluto avvertire le parti politiche: "Per quanto riguarda le mie responsabilità, valuterò l'eventuale ricorso alla facoltà prevista dall'articolo 74 della Costituzione". Sergio Mattarella, quindi, fa la voce grossa con i partiti nel caso in cui si dovessero riscontrare gravi anomalie nei confronti di leggi di conversione di decreti-legge, "anche tenendo conto che il rinvio alle Camere di un disegno di legge di conversione porrebbe in termini del tutto peculiari - alla luce della stessa giurisprudenza della Corte costituzionale - il tema dell'esercizio del potere di reiterazione, come evocato in una lettera del 22 febbraio 2011 del Presidente Napolitano".

Alla vigilia del semestre bianco, Sergio Mattarella non abbassa la guardia, anzi, impone con autorevolezza la sua presenza facendosi garante dei cittadini italiani. Difficilmente si candiderà per un secondo mandato al Colle, anche se sono in tanti a volere un altro settennato del presidente in carica.

Tanti gli auguri ricevuti da Sergio Mattarella in questa importante giornata n cui si celebra il suo 80simo compleanno.

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