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Meloni: "Energia nucleare contro la crisi"

Nell'intervento al B7 il suo piano per rilanciare il sistema Paese e la competitività delle imprese

Meloni: "Energia nucleare contro la crisi"

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La transizione green «deve seguire il principio della neutralità tecnologica» e, dunque, deve essere attuata «utilizzando tutte le tecnologie a disposizione, quelle già in uso, quelle che stiamo sperimentando e quelle che dobbiamo ancora scoprire». Un'apertura ufficiale all'energia nucleare quella contenuta nel messaggio del premier Giorgia Meloni (in foto) al ieri alla riunione di Roma del B7, il G7 delle Confindustrie (sigla dietro cui si contano circa 33 milioni di imprese) presieduto dall'italiana Emma Marcegaglia. «Non penso solo alle rinnovabili - ha aggiunto Meloni - ma anche al gas, ai biocarburanti, all'idrogeno. Senza dimenticare la grande prospettiva, che arriva dal nucleare da fusione, per produrre energia pulita e illimitata».

La presidente del Consiglio ha infatti sottolineato che è «fondamentale limitare le dipendenze» industriali «diversificando le catene del valore strategiche, non in senso protezionistico ma bilanciando sicurezza e cooperazione economica». La strategia è evitare «azioni distorsive», perché «il mercato può essere libero solo se è anche equo». In questa direzione il premier ha confermato l'intenzione di avviare una iniziativa G7 per rilanciare progetti con capitali pubblici e privati, «favorendo i partenariati pubblico-privato e l'accesso ai capitali». Meloni intende inoltre puntare sul «nuovo modello di cooperazione» con il Sud Globale, Africa in primis. «Le nazioni africane - ha detto - possono giocare, su tanti fronti, a partire da quello che riguarda la produzione e la diversificazione energetica, un ruolo fondamentale. L'energia è anche uno dei pilastri del Piano Mattei ed è un tema che l'Italia intende portare anche in ambito G7». Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rimarcato la necessità di «parlare con la Cina, cruciale per fermare la Russia e con gli amici africani sulle materie prime». In particolare il litio. Per la produzione in Italia di questo metallo, necessario per la mobilità elettrica, «si stanno facendo valutazioni per il nuovo geotermico», ha spiegato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto. «Dobbiamo trovare una modalità per stimolare gli investimenti, perché - ha rimarcato l'ad di Eni Claudio Descalzi - senza investitori non c'è la transizione».

Sono tutte tematiche che saranno sviluppate nel corso del G7 pugliese del mese prossimo e che Meloni ha ampiamente sintetizzato. «L'Italia ha assunto la responsabilità della Presidenza del G7 in un tempo storico particolarmente complesso che ha rimesso al centro due cose: la questione geopolitica e delle alleanze, fondamentale sia dal punto di vista politico che economico; l'importanza dell'autonomia strategica e industriale delle nostre nazioni», ha evidenziato, aggiungendo che «la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi ci hanno mostrato le debolezze profonde delle catene di approvvigionamento globali e i limiti di una globalizzazione, che era stata preconizzata in maniera diversa da come si è materializzata». A questo scenario complicato si aggiunge la questione dell'intelligenza artificiale che sarà affrontata insieme a Papa Francesco.

Fondamentale, ha concluso Meloni, sarà «lavorare, tutti insieme, per promuovere un vasto programma di reskilling e upskilling per tutti, giovani e adulti, lungo tutto l'arco della vita e nei luoghi di lavoro e nelle società» in modo da aggiornare le proprie competenze in base all'evoluzione tecnologica.

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