Alle 10 e 30 (ore italiane) di oggi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni assumerà ufficialmente, con il passaggio di consegne con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, la presidenza del G7.
Da ieri il premier è in visita ufficiale in Giappone, a Tokyo, e resterà fino a mercoledì. Dopo un volo di oltre tredici ore da Catania, con scalo tecnico in Kazakistan, l'atterraggio a Tokyo, dove è stata accolta dall'ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti.
Meloni è accompagnata, come in altri viaggi, dalla figlia Ginevra. A giugno in Italia è in programma il summit tra i grandi della terra. Il bilaterale di oggi tra Meloni e Kishida servirà a gettare una bozza dell'agenda dei lavori del prossimo G7.
Tema centrale del colloquio tra i due premier sarà soprattutto la stabilità dell'Indo-Pacifico, una «priorità condivisa», come hanno sottolineato fonti italiane alla vigilia della missione. Le rotte marittime di questa regione sono diventate arterie del commercio mondiale, e il Giappone ha un ruolo cruciale per gli equilibri dell'area, a rischio per l'aggravarsi delle tensioni fra Cina e Taiwan.
Il G7 italiano, assicura Meloni, terrà alta l'attenzione sulla regione, così come manterrà in primo piano il tema dell'Intelligenza artificiale, in continuità con quanto fatto da Kishida nel 2023.
Non c'è solo il tema delle relazioni geopolitiche sul tavolo del bilaterale tra Italia e Giappone. Ma il capo del governo italiano affronterà anche il dossier delle relazioni commerciali tra i due Stati. Oltre il colloquio con il primo ministro Kishida, il premier Meloni avrà un incontro nell'ambasciata italiana con i vertici di grandi gruppi industriali giapponesi. Alla colazione di lavoro con Meloni, in programma oggi, parteciperanno i capi di Mitsubishi Heavy Industries, partner con Leonardo e la britannica Bae Systems nel programma Gcap per lo sviluppo di caccia di sesta generazione, e di Hitachi (elettronica, trasporto ferroviario, Digital Mobility Transition e produzione di batterie), che ha investito in Italia oltre un miliardo di euro. Fra gli altri gruppi al tavolo con interessi radicati in Italia, anche la Nippon Telegraph and Telephone Corporation (telecomunicazioni, servizi finanziari e multi-utility, manifatturiero e sanità), che conta di rafforzare le sedi di Cosenza, Napoli, Roma e Torino, aprendone altre in Sicilia e Puglia.
L'obiettivo è incrementare le collaborazioni industriali, dopo il rafforzamento delle relazioni diplomatiche, elevate al rango di partenariato strategico poco più di un anno fa. I progressi sono stati confermati ad esempio a gennaio, con la riapertura delle frontiere del mercato giapponese per i prodotti italiani a base di carne suina.
E ad aprile entrerà in vigore l'accordo sulla sicurezza sociale (firmato nel 2009 e ratificato nel 2015), per cui ai lavoratori italiani in Giappone e a quelli giapponesi in Italia sarà evitato l'onere della doppia contribuzione per 5 anni. Un ricco menù di politica ed economia per la missione giapponese del presidente del Consiglio Meloni.
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