"Da giovedì si salpa...". Nelle chat dei trafficanti: chi vuole il salvagente deve pagare di più

Ecco i messaggi di chi trasporta i migranti: "Tempo favorevole, l'ora è giunta". Al mercato della tratta si abbassano i prezzi e anche la sicurezza del viaggio

"Da giovedì si salpa...". Nelle chat dei trafficanti: chi vuole il salvagente deve pagare di più

Si prepara un nuovo assalto alle coste di Lampedusa. Nei prossimi giorni, a partire da domani, sono previste numerose partenze dalla Tunisia in direzione dell'Italia. Per alcuni dei «convogli» preparati dai trafficanti già per la scorsa settimana si è reso necessario l'aborto dei «lanci», come dicono loro, a causa delle condizioni meteo-marine non particolarmente favorevoli. Uno dei facilitatori comunica addirittura che manderà in acqua due diversi barchini, quello previsto 7 giorni fa e uno già in programma per questa settimana. Il costo? 2000 dinari tunisini a testa (circa 600 euro). Partenza prevista mercoledì notte.

Lui, oltre a vendere i posti sui barchini traballanti che attraversano il mare tra la Tunisia e Lampedusa, offre ai migranti anche i giubbotti di salvataggio e le camere d'aria, rispettivamente a 120 e a 35 dinari tunisini l'uno, circa 35 e 10 euro. Nelle chat dei trafficanti, d'altronde, è possibile trovare qualunque cosa, anche le stanze da affittare in attesa di imbarcarsi.

Mercoledì notte sembra essere il giorno eletto per le partenze da molti trafficanti e il motivo è presto detto: «Il tempo è favorevole da giovedì a domenica sia a Sfax che a Lampedusa. L'ora è suonata». Così annuncia l'ennesimo trafficante in un'altra conversazione, inserendo prima come prova il monitoraggio meteorologico e, poco dopo, la proposta del suo movimento, che manca di qualche migrante per essere sold-out: «Lo spostamento tra pochi giorni richiede ancora tre persone per completare l'organico».

Leggendo le varie conversazioni in queste chat ci si rende conto dell'esistenza di una sorta di «concorrenza» tra organizzatori, ognuno dei quali, come se fosse un libero mercato, cerca di vendere la sua proposta rendendola più allettante agli occhi dei migranti. Da un lato si trova il facilitatore che punta tutto sulla sicurezza, mettendo in vendita i dispositivi di protezione individuale, dall'altra si punta sull'aspetto economico: «Non devi pagare nulla fino al giorno del lancio». Queste sono informazioni che vengono fornite in privato a chi mostra un concreto interesse e non in pubblico dove, invece, vengono date sommarie informazioni su giorno di partenza e costo, ma dove vengono anche inseriti annunci per la ricerca di capigruppo, bussolieri e comandanti, come vengono chiamati i migranti ai quali viene affidata la gestione del «convoglio».

L'ultimo weekend ha mostrato un primo assaggio di quello che potrebbe accadere già da giovedì, quando dovrebbero arrivare a Lampedusa i barchini che vengono annunciati in partenza dalla Tunisia nei prossimi giorni. Le iscrizioni ai «convogli» restano aperte fino all'ultimo, in caso qualcuno decida di unirsi in extremis, a patto che abbia il denaro richiesto dal trafficante. E la posizione esatta della partenza non viene quasi mai comunicata. «Si guarda la posizione dei poliziotti, poi scegliamo il miglior punto di lancio», ci spiega uno di loro.

L'appuntamento, solitamente, è qualche ora prima e insieme ci si dirige verso la zona di partenza. La raccomandazione per chi si imbarca è sempre la stessa: telefoni spenti per evitare intercettazioni. Solo uno resta acceso, quello usato per l'orientamento in mare. Destinazione: Lampedusa.

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