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"Non parli a nome di tutti". È caos nei 5Stelle

Giuseppe Conte vuole rimpiazzare il capogruppo a Montecitorio Davide Crippa, che però non è disposto a cedere. Pronta la sfiducia pubblica

"Non parli a nome di tutti": è caos nei 5Stelle

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Nervi tesi nel Movimento 5Stelle. Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio e da agosto leader dei pentastellati, ha dato il via libera alla sfiducia a Davide Crippa, capogruppo a Montecitorio e reo di essere troppo vicino a Beppe Grillo. Così Conte vuole farlo fuori, per sostituirlo con uno dei suoi fedelissimi e concentrare nelle proprie mani il controllo della galassia a 5Stelle.

Che Crippa fosse sulla graticola si sapeva da tempo. Ma, complice una campagna elettorale già abbastanza complicata dai sondaggi disastrosi e le schermaglie con lo stesso Grillo, l'ex premier non aveva ancora forzato la mano per ottenere il passo indietro del capogruppo. Ora che le elezioni sono alle spalle, pur con risultati da dimenticare, Conte può concentrarsi sulla rivoluzione interna dei pentastellati. Così ieri - mentre il Pd rispolverava il ddl Zan sulle ali dell'entusiasmo post "trionfo" - il presidente dei 5Stelle dava il via libera alle manovre di palazzo. Lo scontro è andato in scena ieri sera, durante una riunione dal clima infuocato negli uffici della Camera.

Le urla, raccontano alcune fonti, hanno rieccheggiato per i corridoi. Da un lato, i contiani Riccardo Ricciardi (vicecapogruppo) e Francesco Silvestri (tesoriere), dall'altro lo stesso Crippa (che, tra l'altro, fu sottosegretario allo Sviluppo Economico nel Conte I). Con i primi che dicevano: "Non parli più a nome di tutti" e il secondo in trincea, senza alcuna intenzione di rinunciare alla poltrona. Ma Conte non molla la presa: "Giuseppe vuole chiudere in fretta la partita dei capigruppo per procedere con le altre nomine di peso nel Movimento", spiega un deputato grillino all'Adnkronos. Anche perché tra poco si voterà anche per il nuovo capogruppo al Senato, e il leader grillino vuole allineare le due elezioni, per controllare meglio i nuovi eletti.

Ma il nodo centrale è un altro. Il mandato di Crippa scadrà a inizio gennaio, a poche settimane dal passaggio cruciale per eleggere il nuovo capo dello Stato. E, ricordano altre fonti vicine a Conte, "Un capogruppo in scadenza non può trattare con gli altri gruppi per il Quirinale. Serve una guida pienamente legittimata". Per questo, l'ex premier è pronto all'assalto finale, anche se si dovesse arrivare alla richiesta pubblica di dimissioni. Crippa però ha una carta da giocarsi, e si tratta di un carico con nome e cognome: Beppe Grillo. Il 16 ottobre, l'ex comico ha condiviso sul proprio blog un articolo del capogruppo.

Segno che il fondatore dei 5Stelle vuole blindarlo, almeno fino alla fine dell'anno.

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