Mondo

La Nord Corea guida il forum Onu per il disarmo "È come uno stupratore nel rifugio per donne"

Il direttore di UN Watch: "Assurdo. L'Occidente protesti con mosse forti"

La Nord Corea guida il forum Onu per il disarmo "È come uno stupratore nel rifugio per donne"

Berlino. È la classica volpe messa a guardia del pollaio o, per usare le parole della ong che per prima ha messo all'indice la vicenda, «è come incaricare uno stupratore seriale di proteggere un rifugio per donne maltrattate». Perché dal prossimo 30 maggio, la Repubblica Popolare Democratica di Corea sarà chiamata a presiedere per quattro settimane il forum globale per il disarmo nucleare a Ginevra. Si tratta dello stesso organismo che ha negoziato il Trattato di non proliferazione nucleare, come sottolineano da UN Watch, la ong la cui missione è verificare che le Nazioni Unite si attengano ai loro stessi principi e al loro mandato. Invece l'ambasciatore nordcoreano al forum, il signor Han Tae Song, aiuterà a organizzare il lavoro della conferenza, presiederà i suoi lavori e rappresenterà l'organismo nelle relazioni con il resto del modo. Stiamo parlando del rappresentante di uno Stato fatto oggetto dal 2006 di nove differenti risoluzioni di condanna per le sue attività nucleari e missilistiche illecite. Solo lunedì Pyongyang ha lanciato altri due missili balistici verso il Mar del Giappone nel sesto lancio dall'inizio del 2022.

«La nomina della Corea del Nord non è neppure il caso più grave», spiega al telefono il direttore UN Watch, Hillel Neuer. «L'arrivo della Nord Corea alla testa del forum non ha fatto seguito a un'elezione ma al principio di rotazione; e tuttavia noi riteniamo che sia un'assurdità, e che gli stati democratici dovrebbero lasciare il forum durante quella presidenza».

Avete speranza di essere ascoltati?

«Nel 2011, in seguito alle nostre proteste, il Canada lasciò i lavori del forum presieduti dalla Nord Corea. E nel 2018 furono gli Stati Uniti a sbattere la porta contro la presidenza della Siria (il cui regime è stato a più riprese sospettato di avere usato il sarin contro i propri civili, ndr). Oggi servono nuovi gesti simili per controbilanciare il messaggio molto sbagliato che l'Onu sta veicolando, e che Pyongyang sfrutterà a proprio favore».

Che effetti hanno sulle Nazioni Unite «incidenti» come questi?

«Così si mina seriamente l'immagine e la credibilità dell'Onu, un'istituzione importante e unica al mondo. Le Nazioni Unite non dovrebbero essere un contenitore vuoto ma dovrebbero battersi per i diritti umani, per la pace e la sicurezza, contro chi viola i diritti umani».

Il sistema può essere riformato?

«L'Onu non scomparirà: è come le tasse. Potrebbe cambiare nome, ma il sistema resterà in piedi. Tuttavia è necessario che gli stati membri facciano la cosa giusta, e quando un violatore dei diritti umani come l'Iran viene eletto a presiedere la commissione per i diritti delle donne, gli altri paesi dovrebbero protestare.

L'Onu non è obbligata a funzionare per sempre come funziona oggi: servono però più coraggio e attenzione ai principi, e meno agli interessi».

Commenti