L'ergastolo della patente viene graziato. Infatti, dal ddl sull’omicidio stradale, depositato in commissione Giustizia al Senato, è sparita la sanzione che prevedeva appunto il ritiro a vita della patente per i casi più gravi.
A nulla sono valse le tragedie e le richieste da parte dei familiari delle numerosissime vittime. Motivo? Una norma del genere sarebbe incostituzionale, almeno stando a quanto sostiene il relatore del provvedimento, Giuseppe Luigi Cucca del Pd: "Un simile meccanismo sanzionatorio per la definitività dei suoi effetti non appare difendibile sul piano della legittimità costituzionale”. Insomma, per il momento resta la sospensione della patente da 5 a 12 anni.
"So che forse non servirà, ma dobbiamo provarci, ancora una volta, devo provare a farmi ascoltare. Consegneremo dei fogli a tutti i senatori che entreranno al Senato, per chiedere loro di presentare gli emendamenti ancora mancanti per fare dell’omicidio stradale una legge giusta", ha sostenuto Marina Fontana, la vedova di Roberto Cona, ucciso dal conducente di un tir nel luglio 2013 in autostrada e lei stessa rimasta gravemente ferita nell’incidente. "Noi chiediamo che l’omicidio stradale sia previsto
anche per chi causa la morte di innocenti con una guida consapevolmente distratta - l’uso non consentito di apparecchi elettronici quali cellulari e tablet - o la guida consapevolmente negligente -imboccare consapevolmente una strada o autostrada contromano. Il ddl non prevede il ritiro permanente della patente di guida. Noi chiediamo di prevedere l’ergastolo della patente nei casi più gravi (omicidio multiplo o mancato soccorso).
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