Cronache

Padre ucciso da malore: moglie e figlio disabili muoiono per fame e sete

Padre ucciso da malore: moglie e figlio disabili muoiono per fame e sete

Tre corpi senza vita. C'è il dramma della solitudine dietro alla morte di Eros Canullo, 80 anni, della moglie Angela Maria Moretti, di 76 anni e del figlio Alessandro, di 54 anni, trovati cadaveri nella loro villetta di Borgo Santa Croce, a Macerata.

Dopo mesi di indagine si è scoperto, infatti, che non si è trattato di avvelenamento da monossido di carbonio. Mamma e figlio sono stati stroncati dalla fame e dalla sete, dopo che Eros, ucciso da un malore, non poteva più occuparsi di loro. Il corpo dell'uomo a settembre era stato trovato a terra in bagno, mentre quello della moglie sul letto e di Alessandro ai piedi del letto della madre. «Tutti e tre i familiari sono morti per cause naturali», ha detto ieri l'avvocato Gabrielli. A dare l'allarme era stata, il 6 settembre scorso, la sorella di Angela Maria, che vive a Milano: nessuno le rispondeva al telefono e così ha chiamato i soccorsi. Una volta in casa, i vigili del fuoco hanno trovato i tre corpi. Nel corso delle indagini, condotte dal capo della squadra mobile di Macerata, Matteo Luconi, è emersa anche la storia di questa famiglia benestante, diventata poi fragile e isolata per via dell'incidente del quale è stato vittima Alessandro, all'epoca poco più che ventenne: prima il coma e poi una complicata riabilitazione, che gli aveva consentito di riprendere a camminare ma sempre con l'aiuto del padre, noto imprenditore della zona. La mamma, invece, era costretta a letto dopo l'ictus che l'aveva colpita mesi prima. «Vivevano in uno stato di abbandono psicofisico e andavano aiutati», spiega l'avvocato Gabrielli, dopo aver letto la perizia autoptica firmata dal medico legale Roberto Scendoni sui cadaveri, ritrovati il 6 settembre in avanzato stato di decomposizione. I tre molto probabilmente erano morti tra la fine di giugno e i primi di luglio.

Sulla vicenda ora il Comune di Macerata ha aperto un'inchiesta interna per valutare eventuali responsabilità dei servizi sociali.

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