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Papà Salis querela Salvini. E la Lega torna all'attacco

Il genitore denuncia il leader leghista e i giornalisti. Il Carroccio: "Ilaria già condannata per resistenza"

Papà Salis querela Salvini. E la Lega torna all'attacco

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La battaglia giudiziaria sul destino di Ilaria Salis potrebbe avere un duplicato in Italia. Già si parla infatti di querele contro giornalisti e uomini politici. È lo stesso padre della giovane detenuta in attesa di giudizio in un carcere ungherese a ventilare la possibilità di un'azione giudiziaria. A Roberto Salis non sono piaciuti, infatti, quelle che ha definito «imboscate» da parte di troupe televisive e, soprattutto, non ha gradito i commenti e le ricostruzioni del passato «militante» della figlia da parte del vicepremier Matteo Salvini e di parte dei media. La querela per diffamazione contro il leader leghista (dopo ottenuta una procura da parte della figlia) riguarda le dichiarazioni di quest'ultimo sulla partecipazione della figlia alle violenze contro un gazebo di partito a Monza nel 2017 e sulla opportunità per una ragazza come Ilaria di lavorare come maestra con i bambini. «Da genitore capisco l'ansia e anche alcune dichiarazioni originali del padre di Ilaria - aveva detto il vicepremier -. È giusto che il governo sia impegnato con tutte le forze per tutelare la ragazza e ne auspico la completa e rapida assoluzione. Ribadisco, però, che Ilaria Salis è stata bloccata con un manganello e in compagnia di un estremista: in caso di condanna per violenze, a mio modo di vedere, l'opportunità che entri in classe per educare e crescere bambini è nulla».

Roberto Salis vuole portare davanti ai giudici anche il conduttore di Diario del giorno (Rete4) Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, sulle cui pagine è stata ricordata la partecipazione (con successiva denuncia) per un blocco stradale oltre 10 anni fa quando Roberto Salis era un imprenditore. Il direttore del Tg4, Andrea Pucci, respinge le accuse di Salis. «Come i telespettatori hanno potuto constatare - dice - nessun attacco e tanto meno un'imboscata è stata tesa al padre della detenuta in Ungheria, che a Diario del giorno ha potuto liberamente esprimere le proprie opinioni e perorare la causa di sua figlia».

Anche da via Bellerio è partita una nota in risposta alla promessa di querele «Prendiamo atto con curiosità della scelta del padre di Ilaria Salis di querelare Matteo Salvini - recita la nota -. La Lega, invece, rinnova l'impegno affinché i diritti della donna detenuta in Ungheria siano tutelati. E aggiunge l'auspicio che Ilaria venga assolta rapidamente da tutte le accuse, a differenza di quanto è avvenuto in altra vicenda chiusasi con sentenza di condanna confermata in Cassazione il 3 luglio 2023 per concorso morale nella resistenza a pubblico ufficiale». Che non si riferisce ai disordini di Monza, ma alla reazione avuta durante l'occupazione di uno stabile a Milano, al momento del tentativo delle forze dell'ordine di sgomberarlo.

Il padre di Ilaria, che oggi sarà ricevuto in un incontro riservato dal presidente del Senato Ignazio La Russa, ha un forte passione civile di cui è marcata la traccia sui social. Si è già detto che in passato è stato candidato in Lombardia per le regionali del 2013 con la lista di Oscar Giannino.

Tra le altre sue «battaglie» si ricordano quelle contro gli allarmisti della crisi climatica e contro chi contesta la costruzione del ponte di Messina.

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