Politica

La passerella elettorale della sinistra

Da Landini a Letta, da Conte a Sartori. La sinistra tinge di 'giallorosso' Piazza San Giovanni, agitando lo spauracchio del fascismo, proprio il giorno prima del voto a Roma

La passerella elettorale della sinistra

"L'applicazione della Costituzione deve ridiventare la stella polare della riforma e del rilancio del Paese". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo alla manifestazione 'Mai più fascismì indetta dai sindacati. "Noi organizzazioni sindacali vogliamo essere protagonisti del cambiamento necessario. C'è un'emergenza fondamentale che si chiama lavoro", ha aggiunto.

"L'antifascismo è il vaccino per una sana e robusta costituzione". Questo è solo uno degli slogan antifascisti che campeggiano oggi sugli striscioni e sui cartelli dei partecipanti alla manifestazione #maipiùfascismi indetta oggi dai sindacati in risposta all'assalto alla sede della Cgil compiuto sabato scorso da vari esponenti di Forza Nuova. Il segretario Maurizio Landini, parlando dal palco della manifestazione, ha detto: "Questa piazza parla a tutto il Paese. È una risposta che parla da sola, che dice che tutta Italia che vuole cambiare questo Paese, che vuole chiudere con la violenza politica. Ma anche che vogliamo essere protagonisti del cambiamento economico. Tutto il governo assuma questa sfida e apra una fase di cambiamento sociale del Paese". Landini, poi, tra gli applausi della piazza, ha scandito:"Vogliamo la verità su Regeni", mentre il segretario del Pd Enrico Letta, conversando con i sindacalisti, si è limitato a commentare 'il pienone' di piazza San Giovanni con un semplice: "E' un bel messaggio". Un messaggio che fa sicuramente molto gioco alla sinistra che così ha avuto modo di mobilitare il suo elettorato in un giorno di silenzio elettorale, in una città come Roma, la Capitale d'Italia, che domani e lunedì sarà chiamata a scegliere il nuovo sindaco. In piazza sono presenti anche gli alleati del M5S, i due 'amici-nemici', Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. "È una festa. Una bella festa senza colore politico nel nome della democrazia", ha dichiarato il primo, mentre il secondo ha definito l'iniziativa una "risposta del popolo per sottolineare i valori costituzionali sui quali basare il confronto politico anche se non la si pensa alla stessa maniera".

In una piazza gremita hanno trovato spazio anche le bandiere di Libera, Anpi e Legambiente. "I conti con il fascismo sono stati chiusi una volta per tutte il 25 aprile del 1945. L'antifascismo è un valore irrinunciabile", hanno detto alcuni dei presenti. "Il 25 aprile del 1945 il fascismo è stato sconfitto, ma non è morto. I fascisti sia pur in minoranza sono sempre stati presenti, e cresce nella guerra o nella crisi economica. Nel disagio i fascisti trovano l'acqua in cui nuotare come pesci", ha sottolineato il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, a margine della manifestazione. Persino <">Mattia Sartori, leader delle Sardine, non è voluto mancare a questa grande passerella che ha visto sfilare anche vari esponenti della società civile che guarda a sinistra come Luxuria, Don Ciotti e tanti altri. "Non c'è nessuna bandiera, è pretestuoso definirla una piazza elettorale, anzi, mi ricorda la piazza delle Sardine", ha osato dire Sartori, neo-consigliere comunale di Bologna, eletto ovviamente tra le file di quel Pd che aveva definito "tossico". Perché, a sinistra, ci si ama e ci si odia, ma quando si tratta di agitare elettoralmente lo spauricchio del fascismo si ritrovano tutti in piazza. Strano, ma vero proprio il giorno prima dell'apertura dei seggi per il ballottaggio a Roma..

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