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Dal Pd ai Verdi fino ai grillini, la sinistra si attacca al samba. "La destra si può battere"

Matteo Renzi e Alessandro Di Battista, Enrico Letta e Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Beppe Grillo. Tutti uniti, per un giorno, a festeggiare la vittoria di Lula in Brasile

Dal Pd ai Verdi fino ai grillini, la sinistra si attacca al samba. "La destra si può battere"

Matteo Renzi e Alessandro Di Battista, Enrico Letta e Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Beppe Grillo. Tutti uniti, per un giorno, a festeggiare la vittoria di Lula in Brasile. Il Campo largo esiste, ma solo dall'altra parte del mondo. E allora bando alle posizioni diverse, addio alle sfumature della sinistra, dimenticate le scissioni. È il Carnevale di Rio delle opposizioni. Sconfitte a Roma, vittoriose a Brasilia. Il tic del papa straniero, dopo le infatuazioni per i vari Josè Luis Zapatero e Alexis Tsipras, non risparmia nessuno: dal Terzo Polo a Rifondazione Comunista. Con la moda della politica «verde», il filo rosso che unisce i sostenitori italiani di Luiz Ignacio Da Silva detto Lula è la salvaguardia della foresta amazzonica, che secondo i progressisti sarebbe stata devastata dalle politiche del presidente uscente Jair Bolsonaro, battuto da Lula con un distacco di meno di due punti percentuali.

Nonostante le foto con Bolsonaro e l'amicizia con Donald Trump, si fa sentire subito Conte, leader di un M5s che punta a prendersi la sinistra. «Complimenti a Lula per la sua nuova elezione a Presidente. Il popolo brasiliano ha scelto la strada della giustizia sociale e climatica ed oggi rialza la testa per guardare con fiducia alle grandi sfide globali», commenta l'avvocato. Dai Cinque Stelle la deputata Patty L'Abbate insiste con l'Amazzonia: «Ora salviamo la foresta amazzonica». Letta va oltre e scrive una lettera a Lula. «Stimato presidente, in questo giorno storico per il Brasile e per l'intera America latina, ti giungano le più sentite congratulazioni di tutti i dirigenti e i militanti del Partito Democratico di Italia per la tua limpida e inequivocabile vittoria», l'incipit. «Il Brasile ha scelto democrazia, giustizia sociale, lotta al cambiamento climatico», continua il segretario dem sulla scorta dell'ex alleato Conte.

A sinistra del Pd si spellano le mani. «Oggi è un buon giorno per il Brasile e per la democrazia, bentornato Presidente», fa festa sui social Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. Il verde Angelo Bonelli traccia la rotta per l'Italia: «In Brasile l'unità delle forze politiche, anche diverse tra loro, batte l'ultra destra». Aboubakar Soumahoro, deputato di Verdi e sinistra, nuova speranza del progressismo, scrive: «È sempre stato un'ispirazione per molte e molti di noi che provengono, come Lei, dai bassifondi dell'umanità. Un lustratore di scarpe che diventa Presidente del Brasile per la terza volta infonde speranza». Dal Pd si uniscono al coro Laura Boldrini e Debora Serracchiani. Esulta Maurizio Landini della Cgil. Il vice di Letta Peppe Provenzano avverte i compagni: «Lula somiglia a quello che dice, e vince. Noi no, o non abbastanza. È qui la chiave per l'alternativa». Beppe Grillo, sul Blog, pubblica un intervento del Cinque Stelle Danilo Della Valle dal titolo: «Lula di nuovo, con la forza del popolo!».

Lula unisce, anche se le sue posizioni «pacifiste» sull'Ucraina sono molto distanti dalla linea del Pd. Lo sottolinea Di Battista: «Spero che Lula possa, dal Brasile, "lottare per la Pace" nel mondo perché ne abbiamo un grande bisogno». L'ex operaio e sindacalista brasiliano sembra avere poco a che fare con il Terzo Polo formato da Azione e Italia Viva. Eppure per Carlo Calenda il risultato di Lula è «finalmente una buona notizia». Renzi pubblica una foto insieme al leader del Brasile e scrive: «Che storia incredibile quella del Presidente Lula. Che vittoria spettacolare quella di stanotte. Buon lavoro, Presidente».

Uno per tutti, tutti per Lula.

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