Politica

"Volevano Di Maio premier". Ora Renzi inchioda il Pd

Matteo Renzi chiude la Scuola di Formazione 2021 rivelando come Luigi Di Maio sia stato vicino a divenire premier. C'era accordo Pd-5Stelle

"Pd era pronto a Di Maio premier". Ora Renzi svela il retroscena

Il leader d'Italia Viva Matteo Renzi chiude la Scuola di Formazione 2021 rivelando quanto sarebbe potuto accadere dopo le ultime elezioni politiche. L'ex presidente del Consiglio, nel suo intervento finale, ha svelato come l'ex segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, fosse disposto ad un governo strutturale con il MoVimento 5 Stelle, con Luigi Di Maio premier.

Parlando dal palco di Ponte di Legno, la località nel bresciano che Italia Viva ha scelto per "Meritare l'Europa", il senatore ha detto di aver "impedito che Di Maio diventasse presidente del Consiglio. Maurizio Martina - ha aggiunto Renzi - , all'epoca segretario del Pd, e il gruppo dirigente, erano pronti a dargli i voti per fare il premier, con Martina stesso vicepremier e Salvini spedito a capo delle opposizioni, a urlare nelle piazze contro il gioco di potere. Sarebbe stato un suicidio non assistito". Insomma, l'ex premier rivendica un'azione che dal suo punto di vista reputa decisiva per lo stato di salute del contesto politico ed istituzionale. Ma la Scuola di Formazione ha consentito al vertice d'Italia Viva di soffermarsi pure su altre questioni. Tra le critiche mosse, così come rimarcato pure dall'Adnkronos, quella sul clima relativo ai no vax che per Renzi sarebbero stati favoriti da "certa politica".

Oggi Iv ha lanciato dieci tweet. Sono le indicazioni complessive che Renzi ha voluto riassumere nel suo discorso finale. C'è stato spazio, però, anche per approfondire quanto accaduto in queste ore, con il ministro Roberto Cingolani che, prendendo parte a "Meritare l'Europa", ha voluto tuonare contro gli "ambientalisti radical chic", suscitando peraltro le critiche de Il Fatto Quotidiano, oltre che una richiesta di "chiarimenti" da parte di Giuseppe Conte. Renzi, come riporta l'Agi, sulla vicenda ha detto quanto segue: "Cingolani non è un ministro di Italia viva, è Cingolani. M5s ha messo una bandierina su Cingolani poi hanno scoperto che dice cose serie e quindi hanno detto 'non è uno dei nostrì. Conte ha chiesto un confronto con il ministro. Noi diciamo: bene, almeno impara qualcosa...".

E il MoVimento 5 Stelle, su Cingolani, sembra in effetti aver cambiato idea, dopo che Beppe Grillo aveva definito il ministro della Transizione ecologica un "supremo" all'epoca della formazione del governo presieduto da Mario Draghi. Ma da Ponte di Legno sono arrivate anche ulterori prese di posizione.

Sempre l'ex presidente del Consiglio si è detto convinto di come oggi, a Palazzo Chigi, risieda qualcuno più bravo di lui. Qualcosa che non poteva essere affermato - ha aggiunto - con le presidenze targate Conte. Ma Renzi si è anche soffermato sulla strategia politica, evidenziando il "prendere i voti della destra": "Sì - ha esclamato - sennò la prossima volta perdiamo". E giù con un esempio che guarda con favore a quanto accade in Germania: "Prendere i voti degli altri significa scommettere di essere capaci di prendere voti non solo dal proprio elettorato. Ecco perché oggi l'Spd può esprimere la futura cancelleria tedesca, perché punta a prendere l'eredità della Merkel", ha specificato. Sul piano della politica internazionale, il leader si è augurato che Emmanuel Macron venga riconfermato come presidente della Repubblica con le presidenziali transalpine, che si terranno l'anno prossimo.

Tra i dieci tweet, uno è stato riservato al Bataclan, che per Renzi deve divenire il simbolo di una rinascita, ed alla cultura in generale, a partire dalla musica. Il vertice d'Italia Viva, come sciorinato nel suo libro "Controcorrente", è un critico della cancel culture. E, ricordando come fossero i nazisti a bruciare i libri, ha voluto presentare un passaggio sui divieti imposti dai talebani in Afghanistan.

Diveti che riguardano anche la musica, che per Renzi non è una "espressione di allegria" ma "parte della nostra identità".

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