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Ma politicizzare la morte è sempre un errore

Ma politicizzare la morte è sempre un errore

Voghera, un immigrato con precedenti aggredisce l'assessore leghista della città con delega alla sicurezza, parte un colpo, l'immigrato muore. Quando c'è una vita che se ne va è sempre una sconfitta, quindi non viene voglia neanche di fare metafore. Però la storia macroscopica accennata a grandi pennellate sembra opera di una maliziosa propaganda anti-leghista. Una tragedia certo ma anche una tempesta perfetta, politicamente parlando. Un manufatto ideologico servito dalla cronaca già ben confezionato, da usare come una clava contro un partito, contro il segretario Salvini, la sua visione dell'immigrazione , della sicurezza, la sua visione e re-visione della legittima difesa. Allora smontiamolo un po' questo manufatto. Innanzitutto il potere dei fatti, la ricostruzione è ancora lacunosa, ma finché non abbiamo un quadro completo, trarre slogan come il solito far West è trito e insieme azzardato. Poi c'è il potere delle immagini. Da un video si vede chiaramente l'immigrato atterrare l'assessore con un pugno. La colluttazione sembra andare avanti. La sequenza si interrompe e non si vede il momento dello sparo ma più che un far West sembra un'aggressione individuale, stop. Certo se il colpo è partito per sbaglio, c'è un quadro giuridico, se Adriatici ha sparato per difendersi i magistrati dovranno valutare quanta legittima difesa c'è stata. Però io credo che il focus semantico della vicenda non sia la legittima difesa. Un pubblico ufficiale , chiamato dallo Stato ad amministrare la sicurezza dei suoi cittadini, non gira armato a meno che non ci siano gravi giustificazioni. Questo assessore , lo diciamo con rispetto perché anche lui è coinvolto in una tragedia, non ha fatto un ottimo servizio al suo partito e alle battaglie del suo capo. Però il mondo è grande, l'umanità fatta di tanti tipi diversi, non è che su un errore individuale si debba per forza fare un processo ai rivali politici. Letta è tornato da Parigi tutt'altro che sereno e in ogni cosa vede un'occasione per attaccare Salvini . L'identità non si conquista però con l'ossessione del contrario, ma con una grammatica di valori , con una visione. A proposito di visione, questa storia triste è la sconfitta dell'accoglienza a tutti i costi. Il nostro tessuto sociale è pieno di figure che vagano senza lavoro, che delinquono, che molestano. Molto andrebbero curati psichiatricamente, come pare la vittima di questa storia.

Molti possono diventare da un momento all'altro dei Kabobo, che ha ucciso a caso con il suo piccone, non per legittima difesa.

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