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A Pomigliano bocciano il loro "enfant prodige". "È una furbata per conservare la poltrona"

Pure il parroco si dissocia: "Voglio bene a Luigi ma non condivido più nulla"

A Pomigliano bocciano il loro "enfant prodige". "È una furbata per conservare la poltrona"

Pomigliano d'Arco (Napoli) Nella «Di Maio land» le stelle grilline brillano ancora. La comunità campana boccia la scissione. Nella terra che alle ultime elezioni politiche ha tributato al Movimento percentuali del 70%, la maggioranza dei cittadini non condivide la scelta del ministro degli Esteri di rompere con i Cinque stelle. Quel che resta della base di attivisti si schiera con Conte.

La protesta esplode a Pomigliano d'Arco: nella città d'origine del ministro Di Maio la rabbia è incontenibile. «Il sogno è svanito», «traditi», «venduti», è il tono dei commenti in paese. Un fiume di indignazione. In quel pezzo di terra, a forte vocazione operaia, lo strappo tra Di Maio e il Movimento genera tanta delusione. Basta fare un giro tra la comunità e sulle pagine social per comprendere il malcontento. La pagina Pomigliano Indignata, un tempo cannone per le battaglie grilline, dà sfogo alla rabbia: «Quando una nave affonda i topi scappano. Il buon Luigi sta tentando una ennesima furbata, per qualcuno può sembrare scaltrezza, fatto sta che il suo obiettivo è quello di cercare di uscirne purificato» scrive Antonio Pirozzi.

Più duro Felice Romano, un tempo amico personale del ministro Di Maio: «A giudicare dalla coerenza del ministro è logico attendersi che il suo nuovo partito insieme per il futuro si chiamerà tra un po' divisi per il passato. Ti abbiamo votato e difeso fino all'inverosimile. Hai fatto tutto ed il contrario di tutto pur di conservare la poltrona. Vergognati».

C'è anche chi però difende la mossa di Di Maio: «Luigi non meritava di esser trattato così da Conte», si infervora il titolare di un bar all'angolo in piazza Mercato a Pomigliano d'Arco. Pensiero identico a quello di Antonio Cassese, professore di storia dell'ex capo politico ai tempi del liceo Imbriani di Pomigliano: «Luigi deve fissare nuovi orizzonti politici, fa bene».

La delusione per la scissione non risparmia il prete Don Peppino Gambardella, confessore spirituale di Di Maio: «Ci hanno rubato un sogno. Assicuro il mio affetto a Luigi, che immagino stia soffrendo, ma non condivido più nulla. Che delusione».

Alla rabbia della comunità fa da contraltare l'umore euforico che si respira nel Palazzo della città: il gruppo consiliare del M5s (ormai ex) di Pomigliano d'Arco trasloca in blocco con Insieme per il Futuro. Il M5S si scioglie come neve al sole. Il sindaco di Pomigliano Gianluca Del Mastro potrebbe essere il primo sindaco della Campania in quota Di Maio. Il clima che si respira a Pomigliano è simile con quello percepito in altre zone della Campania: Nola, Afragola, Castellammare, Caivano. In pochi condividono la scissione. Ma anche nelle città di Caserta, Avellino, Benevento, Salerno la scelta del ministro degli Esteri appare incomprensibile.

In Campania pesa il no del senatore Agostino Santillo. Una storia che merita di essere raccontata. Santillo e Di Maio sono i due testimoni di nozze della capogruppo grillina in Regione Campania Valeria Ciarambino (passata con Insieme per Futuro): un rapporto solido e di amicizia che si è rotto nel giorno della scissione. Santillo resta con Conte.

Stavolta la delusione (personale) è tutta da parte del ministro Di Maio.

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