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Veti e divieti non salvano le vittime

Veti e divieti non salvano le vittime

A Sassuolo il tunisino Nabil Dahari ha assassinato Elisa Mulas, i due figli e la suocera perché non sopportava che l'unione con la donna fosse finita. L'uomo cinese che a Monza ha tentato di strangolare la moglie e quello polacco che a Vetralla ha ucciso il figlio di dieci anni con le sue mani, erano entrambi sottoposti alla misura dell'allontanamento dalla casa coniugale, poiché violenti e abusanti con le donne che li avevano denunciati per maltrattamenti. Il divieto di avvicinamento non è una panacea che può salvare ogni donna che dopo anni di convivenza è perseguitata da un uomo a cui molte volte sostanze e alcol forniscono l'audacia che serve ad armare la mano.

A quanto pare non è un problema esclusivo del maschio italiano quello di non riconoscere alla donna il diritto all'autodeterminarsi nelle relazioni. Però, dopo aver ribadito la colpevolezza dei carnefici, sarebbe utile poter indagare un fenomeno complesso che non si può sintetizzare con la semplice accusa di misoginia. Questi uomini non odiano le donne ma la loro libertà di chiudere una relazione, non riescono a tollerare di essere esclusi dalle loro vite, non distinguono l'amore materno incondizionato da quello di una compagna. Se un marito dopo dieci anni di matrimonio di fronte alle difficoltà relazionali reagisce con violenza inaudita si può ipotizzare che progressivamente si sia convinto che sarebbe stato tollerato anche se possessivo ed aggressivo. Per salvarsi l'unica possibilità di una donna è quella di porsi come antagonista attiva che al primo tentativo di prevaricazione fa la valigia e se ne va, senza sperare in un cambiamento come una madre.

Finché la cultura porterà con sé i retaggi di una moglie-mamma in grado di subire il disagio del figlio sempre e comunque continueremo a leggere storie per cui ci si domanda come sia possibile che un marito e un padre all'apparenza normali pongano fine all'esistenza di mogli e figli senza provare pietà.

La donna può cautelarsi sfilandosi immediatamente da una relazione tossica in cui recita una parte di rilievo nella dinamica esplosiva che può non lasciarle scampo.

E se non riesce a farlo per se stessa lo faccia per i figli.

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