Cronache

Le vite vuote che sniffano in metrò

Ragazzi e ragazzini che sniffano, cocaina ed eroina, nella metro a Milano o a Roma, sui cofani delle macchine, a San Lorenzo, quartiere in cui ha trovato la morte, drogata e poi stuprata la sedicenne Desirèe Mariottini

Le vite vuote che sniffano in metrò

Ragazzi e ragazzini che sniffano, cocaina ed eroina, nella metro a Milano o a Roma, sui cofani delle macchine, a San Lorenzo, quartiere in cui ha trovato la morte, drogata e poi stuprata la sedicenne Desirèe Mariottini. Quartiere che da 30 anni è luogo di spaccio a cielo aperto, poche vie e una piazza che sarebbero facili da controllare ma tutto continua come se la legalità non fosse più auspicabile o utile.

Cannabis venduta e fumata liberamente nelle piazze della movida senza che nessuno si scandalizzi al punto di chiamare le forze dell'ordine, per paura di ritorsioni o perché, ormai, il sentimento comune disapprova la legge se restrittiva. I giovani si drogano senza temere di essere visti perché una legge che non si fa rispettare non è più legge. Un ragazzo che si droga non si esibisce come farebbe un voyeur, ritiene che il suo bisogno sia tollerato dal resto della comunità. Che male c'è a farsi una canna? Non vorremmo mica sbattere in galera un giovane per questo? Impensabile, idea da bigotti illiberali, quelli che mai liberalizzerebbero la marijuana. La legalità serve per comporre un vivere civile, bandire gli egoismi individuali che minerebbe la sicurezza di tutti ma non è solo questo. Sapere che ci sono regole e leggi da rispettare serve ai giovani per crescere imparando che al principio del piacere va anteposto il principio di realtà.

Avrei voglia di drogarmi ma non posso farlo perché altrimenti mi arresterebbero e i miei genitori ne soffrirebbero. Avrei voglia di sfogare la rabbia maltrattando il compagno disabile ma sarei espulso della scuola e perderei l'anno o magari sarei inviato in una comunità di recupero e allora, forzatamente, mi converrà non farlo. Finché il giovane non fa sua la moralità dei genitori servono regole che lo contengano dandogli il tempo di introiettarle. L'assenza di legalità sdogana e consegna a una presunta normalità la tossicodipendenza. Barbara, la madre di Desirèe, aveva fatto quattro denunce in un anno perché sapeva che la figlia stava consumando cocaina e cannabis e non riusciva ad arginarla.

Barbara aveva chiesto aiuto per la figlia che soffriva, una madre aveva chiesto aiuto eppure la figlia è morta nel cuore di Roma, in un quartiere in cui nella indifferenza generale i giovani si drogano senza che nessun adulto, nessuna istituzione alzi un dito.

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