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"Deve rassicurare i mercati". Letta s'aggrappa alla carta atlantista

Dibattito serrato sul posizionamento geopolitico del prossimo capo dello Stato. Conte guarda a Frattini, ma Pd e Italia Viva lo gelano

"Deve rassicurare i mercati". Letta s'aggrappa alla carta atlantista

Il vertice Dem Enrico Letta, sul colore geopolitico del presidente della Repubblica, ha le idee chiare: "Quando parlo di atlantismo - ha da poco dichiarato alla Cnbc - mi riferisco a quello che sta accadendo fra Ucraina e Russia. Dobbiamo difendere l'Ucraina. Abbiamo bisogno di qualcuno che unisca i Paese, come ha fatto Mattarella, e che sappia rassicurare e che sappia riaffermare chiaramente l'atlantismo dell'Italia". Il convitato di pietra del ragionamento è l'ovvia rassicurazione che l'ex premier vorrebbe consegnare ai mercati.

Sulla connotazione geopolitica del prossimo capo di Stato è intervenuto anche il leader d'Italia Viva Matteo Renzi che, attraverso Radio Leopolda, ha voluto rimarcare la posizione del suo partito: "Sulla questione della collocazione internazionale dell'Italia non si scherza, Italia Viva non sosterrà candidati che non abbiano un profilo in purezza europeista e atlantista. Lo dico con chiarezza: su questo punto faremo le barricate".

Uscite - queste - che rientrano nel dibattito sull'avvenire del Quirinale che sta alimentando anche discussioni di carattere geopolitico. Uno degli ultimi nomi ventilati è quello dell'ex commissario europeo Franco Frattini, che nel frattempo, dopo aver ricoperto anche l'incarico di ministro degli Esteri, è divenuto anche presidente del Consiglio di Stato. Sarebbe stato Giuseppe Conte a porre l'eventualità sul tavolo delle trattative.

Come spiegato da Adalberto Signore in questo articolo per IlGiornale, Franco Frattini non dovrebbe figurare nella rosa che il centrodestra potrebbe proporre per inviduare il successore del presidente Sergio Mattarella. La coalizione che vanta la maggioranza relativa per questo giro di boa dovrebbe incontrarsi durante la giornata odierna, per poi comunicare la lista cui si sta lavorando.

L'ipotesi Frattini non piace al Partito Democratico che insiste sulle presunte posizioni filo-russe dell'ex commissario europeo, peraltro alle soglie di una possibile slavina storica in grado di coinvolgere la nazione guidata da Vladimir Putin, l'Ucraina e non solo: "Si è detto chiaramente di evitare che ci siano nomi di parte, di indicare un nome alto nel solco di Mattarella. E loro che fanno?", si sono domandati dal Nazareno. Circola contrarietà, quindi, da parte dei Dem, per la mossa che il vertice pentastellato avrebbe immaginato per sbloccare l'impasse per il Quirinale.

Dalle parti dei Dem - come ha approfondito sempre l'Ansa - stanno insistendo sulla necessità di eleggere una personalità in grado di mantenere l'Italia all'interno dell'assetto atlantista: "La scelta del Presidente della Repubblica non ha solo ricadute interne.

I venti di guerra che soffiano dall'Ucraina ci ricordano che all'Italia serve un o una Presidente della Repubblica chiaramente europeista, atlantista, senza ombre di ambiguità nel rapporto con la Russia", ha sottolineato un'altra fonte Dem.

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