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"Ecco cosa accadrà senza Draghi a Palazzo Chigi"

Mario Draghi non può lasciare Palazzo Chigi prima della fine della legislatura: questa l'idea di Antonio Tajani per sostenere l'Italia

Tajani: "Ecco cosa accadrà senza Draghi a Palazzo Chigi"

Mancano ancora diversi mesi all'elezione del successore di Sergio Mattarella ma nei Palazzi si lavora già a mezza voce per trovare il prossimo presidente della Repubblica. I nomi che circolano sono diversi ma, come insegna la storia, solitamente quelli che vengono fatti nei mesi precedenti quasi mai arrivano al rush finale. Il nome di Mario Draghi rimbalza di bocca in bocca ma l'attuale presidente del Consiglio non arriverà facilmente al Quirinale in questa tornata elettorale. A rimarcare la necessità che Draghi resti a Palazzo Chigi è anche Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore unico nazionale di Forza Italia.

"Mario Draghi resti al suo posto, senza di lui cadrebbe il governo: nessuno oggi, se non Draghi, è in grado di guidare un esecutivo di unità nazionale", ha ribadito Tajani intervistato dal Corriere della sera. Un concetto espresso anche nel corso di un'intervista rilasciata a Sky, nella quale il secondo di Forza Italia ha spiegato: "Si deve arrivare a fine legislatura per portare a termine l'azione che si è iniziata con la nascita del governo Draghi, quando la Patria era in pericolo. La guerra non è ancora finita". La sua linea, che è quella di Silvio Berlusconi e del partito, evidenzia l'importanza di non sfaldare un governo che tra alti e bassi sta gestendo il Paese in un momento complesso di crisi economica e sociale nel post-pandemia.

L'ideale per Antonio Tajani sarebbe che, al Colle, ci arrivasse Silvio Berlusconi. Per il leader di Forza Italia sarebbe il coronamento della carriera politica. "Berlusconi ha le carte in regola per andare al Quirinale ma non si è candidato. È il mio sogno che diventi presidente e il fatto che oggi se ne parli come di un'ipotesi pienamente in campo ci dice quanto la sua leadership, la sua presenza, sia importante nella politica italiana", ha detto ancora il coordinatore di Forza Italia.

Sul fronte del Quirinale, però, si gioca ancora a carte coperte. I partiti non vogliono esporsi e lavorano nel dietro le quinte per preparare la migliore candidatura possibile. Antonio Tajani, durante l'intervista al Corriere della sera, ha rassicurato: "Il centrodestra avrà un suo candidato, ma oggi è davvero prematuro parlarne". La coalizione lavorerà compatta a questo obiettivo e, a tal proposito, alla domanda sui rapporti con la Lega, Antonio Tajani ha replicato, spegnendo ancora una volta tutte le polemiche esterne: "È inutile continuare a chiedere alla Lega di sottoporsi ad esami, come facciamo in Italia. Ci aspettiamo scelte opportune da Salvini, ma è un fatto che né lui né la Meloni parlano più di Italexit o si mostrano euroscettici o antidemocratici. Poi è vero che noi di FI siamo in una posizione diversa: siamo il centro del centrodestra, che ambisce a recuperare consensi nel non voto e a crescere.

Noi siamo la forza che ha un più forte legame con Bruxelles e Washington, siamo la garanzia di europeismo e atlantismo del centrodestra".

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