Rallenta l'avanzata russa di terra nel Donbass "E ora gli Usa e la Nato valutano l'invio di jet"

Per gli 007 inglesi ci sarebbe anche carenza di missili da attacco al suolo

Rallenta l'avanzata russa di terra nel Donbass "E ora gli Usa e la Nato valutano l'invio di jet"

Un'altra pioggia di dollari dagli Stati Uniti. La Casa Bianca si avvia ad annunciare altri 270 milioni di aiuti all'Ucraina, che includeranno - secondo l'agenzia Bloomberg - droni Phoenix Ghost e quattro sistemi missilistici ad alta mobilità Himars. E non è tutto. Gli alleati Nato starebbero considerando la possibilità di fornire al Paese aggredito dalla Russia nuovi jet e addestrare i loro militari a operarli. L'anticipazione è del Washington Post, che cita il generale statunitense Charles Q. Brown Jr, il capo della Us Air Force, secondo il quale fra le opzioni possibili ci sono i jet Gripen prodotti in Svezia, i Rafale prodotti in Francia e gli Eurofighter Typhoon. Si tratterebbe quindi di jet prodotti dai paesi dell'Alleanza atlantica.

L'indiscrezione arriva mentre i servizi segreti occidentali riferiscono delle difficoltà russe nell'avanzata in Donbass. I bombardamenti restano intensi, ma ci sarebbero centinaia di soldati russi uccisi ogni giorno, 15mila in tutto dall'inizio dell'invasione, compresi molti ufficiali, secondo fonti americane e inglesi. E una «carenza critica» per la Russia di missili da attacco al suolo, anche mentre le forze armate del Cremlino avanzano su Kramatorsk e Siversk, secondo il ministero della Difesa britannico. «Nel Donbass, le forze ucraine - afferma l'intelligence britannica citata dal quotidiano Guardian - continuano a respingere i tentativi russi di assaltare la centrale elettrica di Vuhlehirsk. L'artiglieria russa rimane concentrata sulle aree intorno alle città di Kramatorsk e Siversk. La Russia ha aumentato l'uso di missili di difesa aerea in modalità secondaria di attacco al suolo a causa della carenza critica di missili dedicati all'attacco al suolo. La Russia ha quasi certamente schierato i sistemi strategici di difesa aerea S-300 e S-400, progettati per abbattere aerei e missili a lunga distanza, nei pressi dell'Ucraina fin dall'inizio dell'invasione. Queste armi hanno testate relativamente piccole, progettate per distruggere gli aerei. Potrebbero rappresentare una minaccia significativa per le truppe all'aperto e per gli edifici leggeri, ma è improbabile che riescano a penetrare nelle strutture rinforzate. C'è un'alta probabilità che queste armi manchino i bersagli previsti e causino vittime tra i civili, perché i missili non sono ottimizzati per questo ruolo e i loro equipaggi sono poco addestrati per tali missioni». La conclusione di alcuni osservatori è che l'Armata abbia raggiunto il «culmine» e non avrebbe risorse sufficienti per procedere nel Donbass.

Intanto anche la Gran Bretagna ha appena annunciato un altro pacchetto consistente di armi, droni e sistemi anticarro inviato a Kiev: 20 cannoni semoventi M109 da 155 mm, 36 cannoni da 105, 50 mila proiettili per artiglieria «sovietici» (acquistati in Paesi

extra-europei), 1.600 anti tank, piccoli droni e munizionamento, radar. Un carico che si aggiunge alle 76 mila tonnellate di materiale bellico già consegnato dalla «coalizione di volenterosi» schierata al fianco degli ucraini.

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