Cronache

Sara, la modella stroncata dall'eroina: è caccia al pusher della dose fatale

La 26enne portata in ospedale anche il giorno prima del decesso

Sara, la modella stroncata dall'eroina: è caccia al pusher della dose fatale

«Ormai ho venti vite, non mi distrugge nessuno». Ma Sara Pegoraro, giovane modella di 26 anni, si sbagliava di grosso.

Quel cuore che batteva tanto forte, inseguendo il sogno di una vita sulle passerelle e quello di diventare una famosa influencer, si è arreso dopo l'ennesimo colpo dato al suo esile corpo dall'eroina.

Il cadavere della ragazza ora giace su un letto dell'obitorio, in attesa dell'autopsia che dovrà solo confermare la pista già tracciata dalle indagini portate avanti dai carabinieri della compagnia di Treviso. Sara, occhi intensi come calamite, capelli color oro e un fisico da far restare senza fiato, è stata trovata esanime venerdì nella casa di Villorba, dove viveva con la mamma. Il procuratore di Treviso, Marco Martani, ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di un altro reato ed è scattata caccia al pusher che le avrebbe venduto a dose fatale. Non c'è dubbio, infatti, sul fatto che la ragazza sia morta per overdose o per una partita di eroina tagliata male. A trovarla nel bagno è stata la madre, che ha dato l'allarme al 118, ma per questo angelo sfortunato non c'era già più nulla da fare.

I suoi messaggi sui social, carichi di forza e allegria, le foto dei viaggi, della passione per le moto e i tropici in realtà nascondevano un'anima fragile. «Aiutami per favore, voglio uscirne», era stato l'ultimo messaggio all'amica del cuore, alla quale aveva confessato la dipendenza dagli stupefacenti. Era evidente a tutti da tempo che da quel mondo evanescente dato dall'eroina la teneva in trappola. «Grazie mamma per esserci sempre stata, pronta ad aiutarmi in ogni momento e per non avermi mai lasciata sola», aveva confessato in un post. Ed è proprio tra le braccia di mamma Marina che era tornata per cercare rifugio, dopo un lungo periodo tra Milano, Bologna e Modena. Perché si sa: solo una mamma anche da grandi riesce a proteggere. Poi la calma e la pace di Fontane di Villorba, il paesino in provincia di Treviso dove era nata, le devono aver dato inizialmente l'illusione che ce l'avrebbe fatta.

Ma non è stato così. La gente davanti al supermercato giovedì scorso ha notato la splendida ragazza, che qualcuno conosceva fin bambina, barcollare per strada e finire dentro un fossato. La corsa in ospedale, dove i medici l'hanno curata. Poi è stata dimessa. Il giorno dopo la mamma l'ha trovata in condizioni disperate. Di nuovo la corsa al pronto soccorso, dove i medici della rianimazione hanno cercato di strapparla alla morte. Ma il suo cuore si è arreso. «Abbiamo aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro reato ha detto sapere il procuratore . L'ipotesi è quella dell'overdose o di un mix di sostanze. Cercheremo di ricostruire la rete dei contatti della giovane per arrivare allo spacciatore o a chi le ha dato le sostanze. Nel frattempo stiamo facendo accertamenti, esami del sangue e pensiamo di disporre l'autopsia in settimana».

La vita della modella negli ultimi tempi era stata un tormento. Un paio di mesi fa era rimasta coinvolta in un incidente d'auto ed era stata ricoverata in ospedale a Modena, dove abita il fratello. «Sei la mia ancora», aveva scritto alla mamma quando era stata dimessa ed era tornata a Vollorba.

Ma quell'ancora non è bastata a tenerla al mondo.

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