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Schlein nei guai con il Pd. E fa la posta a Conte

L'attesa alla Camera per fare la foto col leader 5s. Si complica Bari: si ritira dalla corsa il grillino Laforgia

Schlein nei guai con il Pd. E fa la posta a Conte

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Ci provano a non incontrarsi. Nella auletta dei gruppi, a Montecitorio, Elly Schlein e Giuseppe Conte, dopo lo scontro sulle primarie di Bari, si salutano a malapena. La stretta di mano arriva. Ma su richiesta dei giornalisti. L'occasione è un convegno sull'acqua in programma ieri mattina alla Camera. È la segretaria ad andargli incontro e a stringergli la mano. Dopo gli scatti, i fotografi chiedono una nuova stretta di mano, che è frettolosa, e a chi chiede «come sono in queste ore i rapporti tra loro», Schlein apre le braccia e risponde: «Sempre bene, come vedete». Conte invece fa solo un accenno: «C'è stata la stretta di mano», fa presente l'ex presidente del Consiglio.

La leader del Pd è arrivata al convegno verso mezzogiorno. Conte in netto ritardo, dopo che tutti i relatori sono intervenuti (compresa la leader Dem). Salito direttamente sul palco ha salutato i «presenti» e la «Schlein che vedo». Poi, dopo le foto di rito, via entrambi. La tensione resta alta. In casa Pd Schlein, alle prese con le liste, chiede un «miracolo» a Don Ciotti. Dopo lo scandalo di Torino e l'inchiesta della Procura che travolge i vertici locali, la segretaria potrebbe decidere di appaltare le liste in Piemonte al fondatore di Libera. Chi sono i papabili? È il sito Lo Spiffero che fa i primi nomi: si punta su Maria Josè Fava, referente di Libera in Piemonte, per le Regionali. Per le Europee c'è l'ipotesi di una candidatura di Davide Mattiello, già referente di Libera e parlamentare per una legislatura con il Pd con l'incarico di componente dell'Antimafia. Schlein prova comporre il puzzle candidature, in attesa della decisione di Stefano Bonaccini.

Intanto in Piemonte si apre la faida tra le varie anime del Pd. Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Pd e plenipotenziaria di Schlein in Piemonte, in un'intervista al Fatto Quotidiano rivela: «La scelta del capolista Gallo era stata direttamente del segretario regionale Rossi. Alcuni di noi in direzione avevano provato a intervenire me compresa chiedendo che la capolista fosse Conticelli. C'è stato risposto che era una scelta del segretario». E soprattutto Gribaudo lascia intendere che lo stop alla sua candidatura per la corsa alla presidenza della Regione sia arrivato proprio da Gallo. Una storia che però si arricchisce di un nuovo retroscena - raccontato al Giornale da un esponente storico del Pd Piemontese: «Il 16 marzo scorso all'hotel Fortino di Torino mentre i componenti dell'assemblea erano in sala, gli uomini di Schlein (Chiara Gribaudo e Anna Rossomando) con il deputato Laus e Salvatore Gallo, finito nell'inchiesta sugli appalti, erano rinchiusi in una saletta a porte chiuse per l'accordo sul nome di Gianna Pentenero come candidato governatore del Pd in Piemonte» confida. In serata la doccia fredda per Conte: l'avvocato Michele Laforgia si ritira dalla corsa per Bari.

«Trovare soluzione e candidato spetta alle forze politiche», afferma dopo il passo di lato.

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