Politica

"Rumori e schiamazzi". Bufera sulla cena elettorale della Raggi

Il terrazzo di un hotel come location di una cena elettorale di lusso per i sostenitori di Virginia Raggi: ma lì gli eventi non sono permessi

"Senza autorizzazione", è polemica sull'evento elettorale di Virginia Raggi

L'agenda pubblica di Virginia Raggi è stata piuttosto affollata nelle ultime settimane. La sindaca, come ama definirsi, è stata la grande protagonista della movida di alto livello nella Capitale tra cene di compleanno e banchetti elettorali, sempre negli alberghi più esclusivi di Roma. Guardare dall'alto la Città eterna è un privilegio a cui difficilmente si rinuncia ed è forse per questo motivo che le terrazze degli hotel della Capitale sono state così gettonate per le cene della Raggi, che però per l'ultimo appuntamento con i suoi sostenitori ha violato una norma emessa dalla sua stessa giunta.

Come riferisce la Repubblica, giovedì scorso Virginia Raggi è stata l'assoluta protagonista di una cena per oltre 100 invitati (paganti) sulla terrazza dell'hotel The Hive in via Torino, modernissima struttura a due passi dalla stazione Termini e dal cui terrazzo si gode della vista a 360 gradi su Roma. Il contributo per essere parte della cena insieme a Virginia Raggi era di 150 euro e includeva un aperitivo di benvenuto e una cena di quattro portate, preparate da uno chef stellato. Gli ospiti, evidentemente di palato fine, di Virginia Raggi hanno potuto assistere al comizio elettorale della candidata a partire dalle 23.40. L'attuale sindaco di Roma ha parlato ininterrottamente per venti minuti, terminando il suo intervento attorno alla mezzanotte.

Tutto intorno a lei le luci della città che scorreva al di sotto e quelle dei suoi monumenti più conosciuti ma c'è un piccolo dettaglio che Virginia Raggi non ha considerato. In quella specifica terrazza è vietato tenere eventi all'aperto superata la mezzanotte. La Repubblica spiega che si tratta di "una decisione presa dallo stesso Comune di Roma al termine di una battaglia che ha visto coinvolti oltre 100 cittadini esasperati per i rumori e gli schiamazzi".

Lo si recepisce dal documento datato 21 luglio 2020, che il dipartimento delle Attività culturali del Campidoglio scrive al I gruppo Trevi dei vigili urbani, nel quale si legge che "per l'hotel The Hive agli atti di questo dipartimento non risulta rilasciata alcuna autorizzazione". Pertanto, "al fine dell'eventuale adozione di provvedimenti sanzionatori, si chiede al gruppo di polizia locale di verificare e comunicare a questo ufficio se nel locale suddetto venga svolta, e con quali modalità, attività di pubblico spettacolo".

La Repubblica ha effettuato alcuni controlli nei giorni successivi alla cena di Virginia Raggi e ha sentito numerosi testimoni, abitanti di quella zona, che riferiscono di un mai interrotto filone di eventi per quell'hotel.

"Una sera al termine dell'intervento degli agenti, la festa è ripresa senza problemi con tanto di fuochi d'artificio", ha dichiarato un residente. Virginia Raggi non è stata informata? I suoi funzionari e collaboratori non ne erano al corrente?

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