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Bufera sulla prima pagina di Repubblica. E le femministe tacciono

Attacco contro Giorgia Meloni dalle pagine de la Repubblica, che in prima pagina ha pubblicato una foto equivoca: sollevazione di FdI

Bufera sulla prima pagina di Repubblica. E le femministe tacciono

Che quella appena cominciata fosse una campagna elettorale aggressiva era facile immaginarlo. Il poco tempo a disposizione e le polemiche montate negli ultimi anni non lasciavano molto spazio all'immaginazione. In più, come elemento fondamentale, c'è il fatto che il centrodestra sia in vantaggio in tutti i sondaggi e che il partito che sta macinando maggiori preferenze tra gli italiani è quello di Giorgia Meloni. Un affronto troppo grande da sopportare per la sinistra, democratica solo quando vince.

Repubblica Meloni

Tuttavia, anche in queste condizioni, era difficile pensare che si riuscisse ad arrivare a tanto ad appena pochi giorni dall'apertura ufficiale della campagna elettorale. A dare man forte dalla sinistra, in affanno nei sondaggi e preoccupata dall'assenza di una coalizione forte dopo la rottura con i 5s, ci pensano alcuni quotidiani, che fungono da stampella per tentare di delegittimare la leader di Fratelli d'Italia. Proprio loro che fanno delle battaglie contro il sessismo una bandiera, si sono lasciati prendere la mano dall'evocazione di un'immagine che, in realtà, di sottinteso ha ben poco. Per altro pubblicata in dimensioni macro sulla prima pagina del quotidiano, nonostante il direttore respinga al mittente ogni addebito.

"Volgarità ne abbiamo lette tante ma la foto di Giorgia Meloni pubblicata oggi in prima pagina da Repubblica è una caduta di stile e un attacco oltre ogni decenza. Una foto che è una chiara e grave allusione che se riservata a chiunque altra desterebbe il giusto scandalo", tuona Augusta Montaruli.La deputata di Fratelli d'Italia, poi, aggiunge: "Nel tentativo di demonizzare Fratelli d'Italia viene estrapolato e mostrato uno scatto inaccettabile. Chiediamo a tutte le donne, incluse quelle di sinistra, di ribellarsi a questa volgarità e mancanza di rispetto. Giorgia Meloni è la nostra apripista per un'Italia in cui essere donna non significhi accettare questi trattamenti disgustosi".

Anche l'ex parlamentare, nonché fondatore di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto, da Twitter si è scagliato contro la Repubblica: "Non bastava infarcire quotidianamente il giornale di articoli che insultano, attaccano e diffamano, Giorgia Meloni e FdI. Era troppo poco. Quindi oggi hanno raggiunto un nuovo livello, superato altri confini: quelli della decenza, del buon gusto e del rispetto". Tiziana Drago, senatrice FdI, rimarca che "campagna elettorale può anche essere dura e accesa ma non può e non deve scendere a simili, bassi livelli. Mi appello a quanti siano ugualmente indignati per i toni che Repubblica ha usato affinché facciano sentire la propria voce in merito: mi chiedo dove siano le femministe, le associazioni contro la violenza sulle donne e movimenti".

Anche la senatrice Daniela Santanché ha puntato il dito contro la Repubblica, che "supera ogni limite della decenza. Non ci aspettavamo di certo una campagna elettorale facile ma da qui ad abbassarsi a simili livelli ce ne corre. Pretendere una netta solidarietà a sinistra forse è chiedere troppo ma almeno una presa di posizione che tenda a smorzare l'aggressività di Repubblica pare essere il minimo".

Dello stesso avviso anche Carolina Varchi, deputata di Fratelli d'Italia: "Ho trovato stomachevole la prima pagina di Repubblica di oggi. La foto scelta, infatti, contiene una chiara e volgare allusione sessista contro Giorgia Meloni, nel vano tentativo di minarne autorevolezza e credibilità". La Varchi sottolinea che "non è giornalismo libero ma solo machismo da taverna nei confronti dell'unica donna leader in Italia e in Europa, alla quale va tutta la mia vicinanza per l'hai attacchi indegni che sta subendo. Mi aspetto di sentire forti le voci di dissenso di tutte le donne impegnate in politica e nell'associazionismo femminista, diversamente dovremo prendere atto che il rispetto per le donne è - a loro modo di vedere - sempre dovuto a meno che le donne offese non siano di Fratelli d'Italia". A colpire, ogni volta, è il silenzio assordante da parte della sinistra, pronta a montare polemiche sulle vocali femminili e a cavalcare la schwa,ma mai capace di difendere una donna destra o, per lo meno, di esprimerle solidarietà.

Alle accuse di Fratelli d'Italia ha replicato il direttore del quotidano, Maurizio Molinari: "La sgangherata accusa di 'sessismo' e 'machismo' mossa a Repubblica da esponenti di FdI per la foto pubblicata oggi in prima pagina di Giorgia Meloni, scattata dall'agenzia di stampa Reuters e pubblicata in originale, senza alcun taglio tipografico, non meriterebbe di essere raccolta, perché qualifica chi la muove e i suoi percorsi cognitivi".

Il direttore ha poi aggiunto: "Tuttavia, l'accusa è indicativa della cultura politica di un partito che si candida a governare il Paese e che anziché rispondere all'opinione pubblica su temi dirimenti come quello dei diritti, delle libertà costituzionali, del genere, preferisce eccitarla e confonderla con la manipolazione grossolana del lavoro di chi facendo giornalismo di questi tempi non smetterà di chiedere conto".

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